Buffon da record: "Gioco fino a 43 anni. La Champions mi ronza in testa"

Serie A

Il portiere della Juve nel giorno del record di presenze in Serie A: "Prima il pensiero non mi toccava e pensavo solo alla partita, ma ora sono felicissimo. E pensare che due anni fa avevo smesso, poi è arrivato il PSG e sono ritornato alla Juve. Smetterò quando mancherà la capacità di giocare al top, io stesso deciderò di fare un passo indietro. Rimpianto Champions? Ronza sempre nella testa, è inevitabile. Ma da certi dispiaceri ho trovato la forza per non arrendermi"

"G1GI UNO DA RECORD": LO SPECIALE SU SKY

La Juventus vince nettamente il derby di Torino nel giorno in cui Gigi Buffon scrive la storia. Il portiere bianconero è il giocatore con più presenze in Serie A: 648 contro le 647 di Paolo Maldini. Un'altra giornata emozionante di una fantastica carriera: "Ho dovuto aspettare tanto per questo record, ma non è stato un problema – le parole di Buffon a Sky Sport – In questo momento ci stiamo giocando tanto, è una fase delicata e la pressione che sentivo era solo sulla partita. Ora sono felicissimo, ma prima il pensiero del record non mi toccava. Agli esordi ero più spensierato e scanzonato, avevo tantissimi sogni e sulla spinta di quell'approccio alla vita sono arrivato qui, non accontentandomi mai. Battere il record di presenze con la Juve di Del Piero non è uno dei miei obiettivi, non sto giocando per queste cose perché due anni fa avevo praticamente smesso. Poi è arrivato il PSG e, successivamente, la possibilità di rientrare qui e di stare bene. Mi accorgo che se ho le motivazioni giuste qualche partita la posso fare senza problemi dando ottime risposte".  

"Smetterò quando verrà meno la capacità di giocare al top"

Buffon ha rinnovato per un'altra stagione, quindi proseguirà quantomeno fino al 2021: "Almeno fino a 43 anni ci sarò, ma da quando ho compiuto i 40 ragiono mese per mese – prosegue – Devo monitorare la situazione e devo essere sempre pronto a fare un passo indietro quando manca l'elemento principale, cioè la capacità di giocare al top. Quando sarò consapevole di essere arrivato a questo punto, sarò io stesso a decidere di farmi da parte. Finché ci saranno le motivazioni e lo stato di forma, è giusto continuare perché non c'è nulla che mi renda più felice di giocare certe partite. Rimpianto Champions? Alla fine ronza sempre nella testa, è inevitabile. Ci sono andato vicino talmente tante volte che non averla acchiappata per le orecchie è un dispiacere. Ma da certi dispiaceri ho trovato la forza per non arrendermi e la spiegazione che mi do a certe serate tristi è anche questa".  

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