Buffon fa 1100 presenze: che fine hanno fatto i giocatori del suo esordio in Parma-Milan?

NESTOR SENSINI. Altro difensore impiegato in quel match, portato in Serie A dall'Udinese. Poi, come Couto, il passaggo a Parma e Lazio, prima di un veloce ritorno dalle parti del Tardini e quello definitivo in terra friulana dove appese gli scarpini al chiodo. Dal campo si è spostato alla panchina, diventando allenatore: un po' di esperienza in patria tra Estudiantes, Colon e Newell's Old Boys, mentre dallo scorso dicembre guida i cileni dell'Everton

FABIO CANNAVARO. Una difesa consolidata dalla presenza del giovane Cannavaro, acquistato nell'estate del 1995 dal Napoli. A Parma sarebbe rimasto poi fino al 2002, prima di trasferirsi in serie all'Inter, alla Juve e al Real Madrid vincendo nel frattempo Mondiale e Pallone d'Oro. Chiusa la carriera da giocatore lontano dall'Europa, ha intrapreso quella di allenatore tra Arabia e Cina. Oggi è il mister del Guangzhou Evergrande

ROBERTO MUSSI. Fascia destra difensiva occupata quel giorno da lui che, con il Parma, aveva debuttato tra i professionisti e avrebbe poi chiuso la carriera. Nel mezzo anche l'esperienza contro l'avversari di quell'incontro, il Milan. Proprio con i rossoneri ha intrecciato il suo percorso post carriera, occupandosi dei camp estivi organizzati dalla società. È stato in passato anche vice presidente della Massese, club della sua città

MASSIMO CRIPPA. A centrocampo fu impiegato lui che, con la maglia del Parma, ha giocato tra il 1993 e il 1998 collezionando oltre 200 presenze e vincendo due trofei. Conclusa la carriera due anni dopo con il Torino, è rimasto nel mondo del calcio: dal 2010, infatti, è il direttore generale del Renate

MASSIMO BRAMBILLA. Al centro del campo spazio a lui, protagonista di 329 presenze complessive in Serie A. Dopo l'avventura con i gialloblù, avrebbe poi cambiato varie squadre fino all'ultima esperienza con il Pergocrema. Anche lui è rimasto nel mondo del calcio, ma nelle vesti di allenatore e oggi guida con successo la Primavera dell'Atalanta

DINO BAGGIO. Quel giorno c'erano due Baggio in campo: dalla parte del Parma c'era il centrocampista Dino, arrivato nel '94 dalla Juve. Sarebbe poi rimasto fino al 2001, prima di proseguire la carriera con Lazio, Ancona e Triestina. Successivamente al ritiro, dopo una parentesi alla guida delle giovanili del Padova, ha collaborato per un po' con le giovanili del Montebelluna, club di Treviso, dove sono cresciuti calcisticamente i suoi figli

GIANFRANCO ZOLA. Un attacco da urlo quel giorno per il Parma, composto anche da Sir Gianfranco Zola, alla penultima stagione in gialloblù prima di volare al Chelsea. Ritiratosi in Australia nel 2007, ha intrapreso la carriera di allenatore fino alla sua ultima tappa con il Birmingham. L'ultima esperienza è quella di vice di Sarri ai Blues nella stagione 2018-19

HRISTO STOICHKOV. Al fianco di Zola era presente il bulgaro, vincitore l'anno prima del Pallone d'Oro. La sua esperienza in gialloblù non andò tuttavia, come sperato, e a fine stagione fece ritorno al Barcellona prima di chiudere la carriera lontano dall'Europa. Dopo aver provato a fare l'allenatore, oggi è un'opinionista sportivo in tv

ALESSANDRO MELLI. In quel Parma-Milan Stoichkov fu sostituito dopo 65 minuti dall'attaccante classe '69, cresciuto proprio nel club gialloblù. Una volta appesi gli scarpini al chiodo dopo l'ultima avventura all'Ancona, è tornato tra i ducali come Team Manager dal 2005 al 2015. Oggi è responsabile dell'ufficio acquisti di un'azienda che tratta acciaio, ma è rimasto legato al calcio: allena ragazzi di 13 anni

SEBASTIANO ROSSI. Passiamo agli avversari di Buffon quel giorno, a partire dal suo diretto collega tra i pali. Rossi fu il portiere del Milan dal 1990 al 2002, periodo nella quale registrò il record di imbattibilità in Serie A (battuto poi successivamente dallo stesso Buffon). Oggi si dedica ai suoi hobby, la caccia e la pesca, ma nel periodo estivo collabora anche lui con le scuole calcio organizzate dal club rossonero

PAOLO MALDINI. La fascia sinistra del Milan era occupata, ovviamente, da Maldini, punto fermo ormai da anni della retroguardia di Capello. Dopo il ritiro, è tornato anche lui nel club rossonero con un ruolo di primo piano: dal 2019, infatti, è il direttore tecnico della società

FRANCO BARESI. Era lui il capitano dei rossoneri quel giorno, in una delle sue ultime stagioni da professionista. Dopo il ritiro, avvenuto nell'estate del 1997, è entrato a far parte della dirigenza, allenando anche le giovanili per qualche anno. Oggi è brand ambassador del Milan  

ALESSANDRO COSTACURTA. Al fianco di Baresi c'era Billy Costacurta a completare la coppia centrale davanti a Sebastiano Rossi. Protagonista anche lui di straordinarie stagioni con la maglia rossonera, ricche di trofei, dopo la carriera di giocatore ha vissuto una breve parentesi da allenatore del Mantova, ricoprendo poi per nove mesi il ruolo di subcommissario della Figc. Oltre a tutto questo, ormai da anni è uno dei talent di Sky Sport

CHRISTIAN PANUCCI. Terzino destro quel giorno contro il Parma, il difensore fu acquistato dai rossoneri nel 1993 e sarebbe rimasto fino al 1997, prima di trasferirsi al Real Madrid. Dopo ha giocato con Inter, Chelsea, Monaco e Roma, chiudendo la carriera proprio con il Parma. Una volta ritiratosi ha deciso di diventare allenatore: ha fatto il vice di Capello sulla panchina russa, guidando poi in prima persona Livorno, Ternana e Albania, Nazionale con cui ha chiuso il rapporto nel 2019

DEMETRIO ALBERTINI. Regia di centrocampo affidata a lui, alla quinta in stagione in rossonero con la quale sarebbe rimasto fino al 2001. La carriera la chiuse quattro anni dopo al Barcellona, prima di ricoprire diversi ruoli in Federazione, da capo-delegazione al Mondiale 2014 alla candidatura alla presidenza della FIGC, fino all'attuale presidenza del settore tecnico. È anche CEO di DEMA4, agenzia che si occupa di team-working e sport-marketing

MARCEL DESAILLY. Al fianco di Albertini spazio al francese, tassello fondamentale di quel Milan. Acquistato nel 1993 dal Marsiglia, avrebbe poi giocato cinque stagioni in rossonero prima dell'esperienza al Chelsea e quella in Qatar. Dopo il ritiro è diventato un'opinionista in tv ed è stato nominato ambasciatore dall'Uefa per Euro 2020  

ZVONIMIR BOBAN. Altro titolare di quel giorno, diventato ormai negli anni un punto fisso della squadra rossonera. La sua avventura al Milan si sarebbe chiusa nel 2001, prima di un ultimo anno da professionista con il Celta Vigo. Chiusa la carriera da giocatore, ha intrapreso quella da dirigente: una lunga esperienza con la Fifa e poi quella con il Milan, terminata la scorsa stagione

STEFANO ERANIO. Sul lato opposto c'era il classe '66, alla penultima stagione con la maglia rossonera prima di volare in Inghilterra, al Derby. La sua carriera si sarebbe poi conclusa con la Pro Sesto, ma avrebbe successivamente fatto ritorno al Milan nelle vesti di allenatore delle giovanili. Oggi lavora con il Milan Junior camp  

GEORGE WEAH. Attacco da sogno anche per il Milan di Capello quel giorno, composto in primis dal centravanti fresco di Pallone d'Oro. Dopo aver lasciato i rossoneri nel 2000 e aver vestito le maglie di Chelsea, Manchester City e Marsiglia, avrebbe poi chiuso la sua esperienza da professionista con l'Al-Jazira. Appesi gli scarpini al chiodo si è dato alla politica e ha fatto carriera: dal 2018, infatti, è il presidente della Liberia

ROBERTO BAGGIO. L'altro Baggio in campo quel giorno era il Divin Codino, alla sua prima stagione in maglia rossonera. Ceduto nel '97, avrebbe poi giocato con Bologna, Inter e Brescia, prima di ritirarsi e allontanarsi dal mondo del calcio sotto i riflettori. Dopo una parentesi da presidente del settore tecnico della Federcalcio, infatti, si è dedicato a dei progetti universitari per dei corsi di formazione per nuovi allenatori  

MARCO SIMONE. La partita di Roberto Baggio finì dopo 78 minuti quel giorno, sostituito dall'attaccante classe '69. La sua avventura in rossonera durò 8 stagioni, prima di proseguire la carriera in Francia e chiudere con l'ultima tappa al Legnano. Una volta ritiratosi, è diventato allenatore: la sua ultima esperienza (terminata nel novembre 2019) è quella con i marocchini del Chabab