
Lazio-Inter, tensioni dopo il gol e tra Luiz Felipe e Correa: la ricostruzione
Caos in campo nel finale di Lazio-Inter. Nerazzurri infuriati dopo il 2-1 di Felipe Anderson: l'azione era ripartita con Dimarco a terra. Poi confusione dopo il triplice fischio: Luiz Felipe salta in braccio all'amico Correa, che non la prende bene. Espulso il centrale laziale. Dopo la mezzanotte, la spiegazione di Luiz Felipe: "Forse non era il momento giusto". Il giorno dopo chiude la vicenda lo stesso Correa: "Mi spiace per quanto accaduto, vorrei non fosse mai successo"

IL GOL DEL 2-1 DELLA LAZIO - È questo il primo momento di tensione. Minuto numero 80, la palla è dell'Inter che attacca: Dimarco va a terra in un contrasto con Leiva ma si gioca per il vantaggio. Lautaro (che non può vedere il compagno a terra alle sue spalle) prosegue e tira. Reina para e la Lazio riparte subito: Felipe Anderson sfila davanti a Dimarco a terra (non colpito alla testa) e allarga per Immobile. Tiro in area, parata e tap-in del brasiliano. Gol. I nerazzurri non la prendono bene.
IL COMMENTO DI SARRI SUL CAOS DOPO IL SECONDO GOL DELLA LAZIO
Il primo a prendersela con Felipe Anderson è Dumfries.
LE PAROLE DI SIMONE INZAGHI DOPO LAZIO-INTER
In breve si crea il parapiglia.

Anche Lautaro è su tutte le furie.

Alla fine verranno ammoniti Dumfries, Lautaro Martinez, Milinkovic-Savic e lo stesso Felipe Anderson.

IL CAOS DOPO LA FINE DELLA PARTITA - Il secondo momento di tensione arriva subito dopo il triplice fischio. Luiz Felipe - grande amico di Correa come spiegherà Patric (qui alle loro spalle) nel post partita - salta sulla schiena dell'argentino dell'Inter.

Ma Correa non la prende bene.

E allontana il difensore della Lazio. Che poi viene espulso dall'arbitro a match terminato.

Nel frattempo scoppia nuovamente il caos in campo.

Agli estremi di questa foto ci sono proprio Correa e Luiz Felipe.

Ma quello che sorprende è la reazione di Luiz Felipe, che scoppia in lacrime disperato. Come detto, il centrale della Lazio e Correa sono grandi amici. Probabilmente c'era tanto dispiacere per il malinteso con l'argentino.

Proprio Patric ha ricostruito la vicenda nel post gara a DAZN: "La colpa è 50 e 50. Io, Correa e Luiz Felipe siamo miglior amici, andiamo in vacanza insieme. Abbiamo sbagliato tutti. Luiz doveva capire che Correa aveva appena perso una partita. Mi sento in colpa anche io, che avevo detto a Luiz di andare ad abbracciarlo. Forse avremmo dovuto farlo con più calma. Capisco la reazione del tucu. È un peccato per la squalifica, sono davvero migliori amici, si parlano tutti i giorni. So che tra poco risolveranno il problema".
LA SPIEGAZIONE DI PATRIC
Dopo la mezzanotte il messaggio di Luiz Felipe via Instagram: "Ho un grande rispetto per l'Inter o per qualsiasi altro club. Siamo professionisti che lavorano per perseguire i nostri obiettivi e non mancheremmo mai di rispetto ad altri. A fine partita sono finito per saltare sulle spalle di Tucu perché è uno dei grandi amici che il calcio mi ha dato. Quello che volevo di più era abbracciarlo e scherzare sul risultato, per quanto la nostra amicizia lo permette, ma mi sono emozionato"

“Forse, ripensandoci – ha aggiunto - non era il momento migliore o il luogo più adatto. Chiedo scusa a chiunque si sia sentito offeso e chiarisco che non ho cercato, in alcun modo, di essere irrispettoso nei suoi confronti, nei confronti degli altri atleti o dell'Istituzione Internazionale e dei suoi appassionati tifosi. È stato un atto innocente, da una persona che ha un grande affetto per Tucu !! Ti amo mano ❤️ @tucucorrea”

A chiudere la vicenda ci pensa il Tucu Correa con una storia su Instagram: "Mi dispiace per quanto accaduto ieri sotto tutti i punti di vista. Innanzitutto per i tifosi di calcio, per cui dovremmo sempre essere un esempio positivo. Sicuramente il mio amico Luiz ha sbagliato il gesto e il momento, poi la mia reazione è stata quella. Vorrei non fosse mai successo"

Correa poi chiude: "Ora voltiamo pagina e andiamo avanti, tutti. Testa alla prossima gara con l'Inter e alle prossime sfide. Cerchiamo di fare esultare i tifosi per le cose belle del calcio"