Roma, un anno di Mourinho: i momenti più importanti in positivo e in negativo
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366 giorni dopo l'annuncio di Mourinho come nuovo allenatore, la Roma ha conquistato la finale di Conference League. Il racconto di un anno mourinhano
ROMA-LEICESTER, GLI HIGHLIGHTS
di Angelo Mangiante
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- “L’AS Roma è lieta di annunciare che José Mourinho sarà il nuovo Responsabile Tecnico della Prima Squadra a partire dalla stagione 2021-22”
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- Lo Special One ha cambiato tutto. Ha picconato e ricostruito. Attraverso 10 nuovi comandamenti.
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- Nuovi metodi e strumenti tecnologici. Mou ha introdotto i droni per visualizzare l'allenamento da altre prospettive. Immagini in grado di coprire ogni aspetto del gioco. Da riprodurre nel maxi schermo fatto installare a bordocampo per mostrare ai giocatori schemi e fasi tattiche. Carichi di lavoro personalizzati sia in campo che in palestra. Nuove metodologie che insieme all'introduzione della crioterapia hanno dimezzato gli infortuni muscolari. Una criticità che aveva penalizzato moltissimo la squadra nelle ultime stagioni.
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- Scelte dure fin dall'inizio. Una lista di esuberi spedita ai giocatori. Nessun messaggio di benvenuto, ma di addio. Messaggio chiaro. Trovatevi una squadra. Pedro, Florenzi, Nzonzi, Fazio, Kluivert, Coric, Bianda, Pastore. Della lista è rimasto il solo Santon. Mai reintegrato. Rimane ad allenarsi da solo, in orari diversi dalla squadra. Era "il bambino" che fermò CR7 ai tempi dell'Inter mourinhana. Ma il tempo è passato, per tutti.
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- Nelle prime amichevoli cominciarono alcune risse in campo. Ad esempio contro il Porto. Mourinho voleva che vincessero anche le amichevoli estive. Chi cercava una confort zone doveva trovarsi un'altra squadra. Carattere e temperamento, ancora prima della tattica.
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- Il 6-1 incassato a Bodo ha avuto ripercussioni fortissime. "La più pesante sconfitta della mia carriera. Ho visto una squadra di Serie C". Non a caso degli 11 in campo in Norvegia hanno resistito solo Rui Patricio, Ibanez e Kumbulla. Gli altri sono spariti. Tra esili successivi in tribuna, cessioni a gennaio e scelte tecniche forti, lasciando chi non era pronto ai margini della squadra. Chi sbaglia paga per Mourinho.
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- Abraham, Pellegrini, Smalling, Rui Patricio, Mancini, Mkhitaryan, Zaniolo, Zalewski e, presto, Spinazzola. Questo il gruppo squadra. Gerarchie conquistate sul campo. Gli altri devono meritarsi un posto, nel presente e nel futuro.
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- C'è spazio anche per loro. Zalewski è l'esempio. Ha solo vent'anni, ma è diventato titolare. Ha messo in panchina Vina, Maitland-Niles e El Shaarawy. Premiati a turno anche Bove, Felix e Volpato.
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- Mourinho è in prima linea nelle scelte. Il pressing anche mediatico. La condivisione con la proprietà è forte. Non c'è giocatore in entrata o in uscita che non passi attraverso il suo assenso. Giocatori scelti per le caratteristiche tecniche e caratteriali. Vedi Abraham, convinto a venire da Mourinho. Intenzionato ora ad aumentare la personalità della squadra. Vuole altri 4 acquisti: due centrocampisti, un difensore centrale mancino bravo a impostare, un esterno di destra.
10/12
- La sintonia con la squadra e con l'ambiente è totale. 15 sold out stagionali rappresentano un trofeo. Il manifesto della passione rifiorita attraverso le corde giuste che ha saputo toccare. Coniugare sentimenti e risultati, riportando la gente allo stadio. Non era scontato riuscirci.
11/12
- La priorità del traguardo Conference rientra nel percorso di crescita. Atletico Madrid, Siviglia, Villarreal sono club diventati protagonisti in Champions dopo aver cominciato a vincere in Europa League. Vincere la Conference per aumentare entrate (30 milioni a chi vince), ranking Uefa e consapevolezza. L'ordine di Mourinho è solo uno: vincerla al primo tentativo.
12/12
- Il primo anno di lavoro di Mou serve per fare crescere la mentalità. Selezionando gruppo squadra, giovani pronti per il futuro, puntando su calciatori di spessore tecnico e allargando la rosa. Secondo e terzo anno, con gli acquisti giusti, servono per tornare in Champions e competere per lo scudetto. Programmazione, ristrutturazione e lavoro. Un anno dopo il suo annuncio, oggi tutto è più chiaro.