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Napoli-Bologna, Conte: "Verona non deve ripetersi. Mercato? Per me conta il campo"

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L'allenatore sul momento della squadra: "Voglio basare la rinascita del club su un gruppo di 10-12 giocatori, il nostro zoccolo duro ce lo abbiamo. Verona ha risvegliato vecchi scheletri, ma i ragazzi hanno preso coscienza di quanto successo. Abbiamo dimostrato di non essere pronti a prendere un cazzotto, e sappiamo che non deve ripetersi". Sul tifo al Maradona: "Abbiamo bisogno di sentire fiducia". Sul suo incarico: "Qui ho preso un impegno morale". Match in programma domenica 25 agosto alle 20.45

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Dopo la scorsa stagione tutto l'ambiente si è entusiasmato una volta letto il suo nome. Quanto si sente dentro al progetto, al di là del mercato?

"A prescindere da quello che può succedere sul mercato, io qui ho preso un impegno morale e umano. Non solo con Napoli e coi tifosi, ma anche verso i calciatori sul quale voglio ricostruire questo progetto. Calciatori che ho fortemente voluto restassero e che sarebbero potuti andare altrove, ho un impegno umano verso questi ragazzi. Sarò qui, testa bassa e lavoro. Farò il possibile, e anche l'impossibile, per riportare il Napoli dove merita ma, ripeto, serve pazienza. Quando lavori, prima o poi, il lavoro viene fuori. Siamo positivi, crediamo in quello che facciamo, pur nelle difficoltà. Ci stiamo rompendo la schiena ad ogni allenamento, tutti stiamo soffrendo. Ho fiducia, ma non si può pensare che partiremo a duemila, potremo arrivarci a duemila, ma sempre col lavoro".

I centrocampisti possono aiutare in zona gol?

"A Verona tre o quattro delle nostre occasioni le abbiamo avute con Lobotka e Anguissa. Cerchiamo di creare un gioco con più soluzioni alternative, con più gente che possa segnare; ma anche questo è un dato che va migliorato".

Ha parlato di ragazzi 'per bene', ma nel calcio non servono anche giocatori più 'cattivi'? E che sensazione di sfiducia ha avvertito nel dettaglio?

"Quando parlo di persone 'per bene' parlo di uomini, di uomini veri. Il mio è un discorso a livello umano. Quando li hai, ne esci. Quando non hai uomini, finisci ancor più dentro le difficoltà. Ecco perché ho fiducia in questi ragazzi e nel loro lavoro. La sfiducia dell'ambiente? Quello che a Napoli nessuno toglierà mai sono entusiasmo e passione. Sicuramente, visto l'anno scorso e Verona, è inevitabile ci possano essere dei mormorii; ma sono sicuro che il tifoso del Napoli ci starà vicino. Se saremo compatti ne usciremo quanto prima".

Che indicazione le ha dato Rafa Marin?

"E' giovane, anche lui stesso ha detto che con l'Alaves faceva un calcio diverso, più difensivo. Noi abbiamo bisogno anche bravura in costruzione, visto che cerchiamo di comandare le partite. Anche dal punto di vista fisico è migliorato tantissimo. È un buon prospetto, deve crescere".

Fin qui zero gol in due partite, la preoccupa?

"I dati sono sempre importanti e vanno valutati. Col Modena e col Verona abbiamo sempre tenuto la palla e non abbiamo segnato, un dato che c'era anche l'anno scorso. Dobbiamo anche essere più feroci sotto porta".

C'è stato un problema mentale o fisico nel secondo tempo di Verona?

"Quando si gioca male spesso ci si butta sul discorso fisico, ma è un rifugiarcisi per non affrontare la realtà. I dati dicono che abbiamo corso uguale al Verona ma col 70% di possesso palla, e di solito chi non ha la palla corre di più… Sicuramente nel secondo tempo abbiamo perso duelli, abbiamo lasciato a loro più tiri. Abbiamo dimostrato di non essere pronti a prendere un cazzotto: l'abbiamo preso e siamo andati giù, invece avremmo dovuto rialzarci. E su questo dobbiamo lavorare. Era un aspetto che, da fuori, non potevo conoscere. Per certi versi è stato un bene averlo ricevuto subito, ci ha riportato immediatamente alla realtà, me, i calciatori e l'ambiente. Quello che mi fa piacere è l'aver percepito che tutti hanno capito cosa sia successo. Quando le cose vanno bene tutti sono bravi, è nelle difficoltà che si vedono gli uomini veri. Anche un litigio tra di noi può creare una scintilla che ci accenderà tutti. Quanto accaduto a Verona non deve più succedere".

Che giocatore è Neres? Che alternative può darle?

"E' un giocatore di grande fantasia e qualità, bravo nell'uno contro uno e nello spazio, sia a fare gol che assist. Può giocare sia nella posizione di Politano che di Kvaratskhelia. L'abbiamo preso dopo un bel corteggiamento, siamo felici. Ora avrà bisogno di tempo per inserirsi nei meccanismi, ma è un ragazzo sveglio e contro il Bologna sarà con noi".

Come si affronta il Bologna? Buongiorno giocherà?

"E' un'ottima squadra, che ha chiuso in Champions e molto sopra d noi in classifica. Sono moto fisici, bravi nell'uno contro uno e nel ripartire. Dobbiamo giocarla al 110%. Per questo è importante che il Maradona faccia il Maradona, i ragazzi hanno bisogno di sentire fiducia. Capisco le difficoltà e che il secondo tempo di Verona possa aver lasciato degli strascichi; ma tutti dobbiamo dare un segnale. Buongiorno? Si sta allenando, lo valuteremo giorno per giorno, contiamo di recuperarlo".

Dopo il Verona ha detto di vergognarsi, come ha visto i calciatori in questa settimana? La squadra ora le somiglia un po' di più?

"Col Verona dividerei la partita in due: nel primo tempo il Napoli ha fatto il Napoli, non hanno mai tirato in porta, è stato lo specchio di quello che vorrei vedere. Nel secondo c'è stata una partita totalmente diversa. Non sembrava la prima di questo campionato, ma di essere tornati indietro di un anno. Questo ha risvegliato vecchi scheletri. Con quel secondo tempo anche i nostri tifosi sono tornati all'anno scorso, e pensavo che tante cose fossero già state cancellate. Voglio basare la rinascita del club su un gruppo di 10-12 giocatori che sono qui da tanto. Sono ragazzi per bene, hanno a cuore Napoli, si allenano bene, c'è applicazione, responsabilità ed entusiasmo. Questa settimana stiamo lavorando bene, come fatto anche in precedenza. I ragazzi hanno preso coscienza di quanto successo col Verona, sono i primi a non voler ripetere certe situazioni. Con loro so di avere uno zoccolo duro, e mi affido totalmente a loro. Ho fiducia nel lavoro, la stessa fiducia che faccio fatica ad avvertire nell'ambiente".

Alla vigilia della seconda giornata si aspettava questa situazione di rosa? Soprattutto alla voce centravanti…

"La settimana scorsa abbiamo fatto una conferenza dove abbiamo parlato solo di mercato, senza parlare della partita. E alla fine è successo quello che è successo. Sul mercato dovete chiedere al club e a chi lo fa. Ora voglio parlare del Bologna. Per me e per i calciatori è il campo che conta". 

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