Una sola squadra, un solo amore. Diciotto stagioni e seicento partite dal giorno dell'esordio con lo scudetto sul petto. Da sempre "capitan futuro", De Rossi è diventato icona ancor prima di succedere a Totti. E ora si proietta nella leggenda giallorossa. "Ho un solo rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera"
ROMA-PARMA LIVE: L'ULTIMA DI DE ROSSI
Una sola squadra, un solo amore. Diciotto stagioni e seicento partite dal giorno dell'esordio con lo scudetto sul petto. Da sempre "capitan futuro", De Rossi è diventato icona ancor prima di succedere a Totti. E ora si proietta nella leggenda giallorossa. "Ho un solo rimpianto, quello di poter donare alla Roma una sola carriera"
ESORDIO. È la stagione 2001-02 quando un giovane centrocampista di Roma, e con la Roma nel cuore, incomincia a collezionare qualche panchina in prima squadra. Lo scudetto, per cui ha urlato da tifoso, è sul petto. La prima di sempre è europea: contro l'Anderlecht il 20 ottobre del 2001. Quell'anno anche tre presenze in Coppa Italia (in foto contro il Brescia).
La prima esultanza non tarda ad arrivare: la stagione seguente. Il debutto in A è del 25 gennaio 2003 a Como. Poi prima da titolare e primo centro in casa contro il Torino. Si ripeterà anche contro l'Atalanta all'ultima di campionato.
Sarà nella sua terza annata, la stagione 2003-04, quella del suo vero ingresso nelle rotazioni di Fabio Capello. Lì arriva un altro gol europeo, contro il Vardar in Coppa Uefa. Terminerà la stagione con 17 presenze in campionato, anche se solo quattro volte da titolare.
APPUNTAMENTO CON LA STORIA. L'8 settembre del 2004 sarà per sempre un giorno da ricordare per De Rossi. Nel tempio del calcio del Bernabeu il Real dei "galacticos" vince 4-2, ma lui segna dopo tre minuti battendo Casillas.
E poi esulta, pazzo di gioia.
In quella stagione arriverà la sua definitiva consacrazione nel club. Qui fa gol all'Inter e bacia la maglia che ama. Diventerà un inamovibile nell'anno (stiamo parlando del 2004-05) dei quattro allenatori: Prandelli, Völler, Delneri, Conti.
Poi, in estate, ecco un volto nuovo a guidare la squadra: si chiama Luciano Spalletti. Dirà di lui: "Con De Rossi è come avere un satellitare: imposti la richiesta e lui sa già la strada e la posizione di cui hai bisogno".
CAPITAN FUTURO. Con Spalletti in panchina, il 15 marzo 2006 in Coppa UEFA contro il Middlesbrough, indosserà per la prima volta la fascia di capitano.
Episodio curioso: quattro giorni dopo, il 19 marzo in A contro il Messina, De Rossi segna un gol di testa sfiorando la palla con la mano.
L'arbitro convalida, ma è lo stesso Daniele che ammette l'irregolarità, portando ad annullare la rete.
Col primo Spalletti, De Rossi concluderà la stagione 2005-06 con 34 presenze in campionato, dove segna ben sei gol. A rovinare la festa c'è la seconda finale di Coppa Italia persa di fila contro l'Inter.
RIVINCITA. Dopo un Oscar del Calcio come Miglior giovane calciatore del 2006, De Rossi cambia numero e prende quel 16 che lo legherà per sempre ai colori giallorossi. Otterrà in quella stagione anche la consacrazione a livello internazionale.
La sua ascesa europea è in Champions, dove gioca sempre da titolare. Il girone viene superato, e - negli ottavi contro il Lione dei sette titoli consecutivi - ci pensa Mancini a firmare l'impresa. Il sogno si fermerà bruscamente agli ottavi nel 7-1 dell'Old Trafford. Ma una rivincita è già pronta…
Dopo due finali perse contro i nerazzurri, l'andata dell'ultimo turno di Coppa Italia finisce 6-2 per i giallorossi. De Rossi partecipa con un gol.
La festa arriva a San Siro: per De Rossi è il primo trofeo a livello di club.
La festa sarà, in realtà, doppia con la Supercoppa dell'agosto seguente, nel 2007. Al 78' è rigore per la Roma sullo 0-0…
De Rossi calcia e non sbaglia.
È il secondo titolo nella sua bacheca.
BIS. Il 2007-08 sarà un'altra ottima stagione per la Roma: ancora secondo posto, ma ancora incubo United in Champions nei quarti. All'Olimpico è 2-0 grazie a CR7 e Rooney, poi un rigore può riaprire tutto in Inghilterra.
De Rossi tira ma spara alle stelle. Tevez chiuderà la partita nella ripresa.
Dirà: "Questo è l'episodio più brutto della mia carriera"
La rivincita porta però ancora il nome della Coppa Italia. Il 24 maggio 2008 l'Inter è sconfitta per 2-1. Decisivo Perrotta.
De Rossi torna ad esultare col suo popolo.
...e porta in trionfo la coppa.
RIVALI. È invece datato 2009 il primo gol di Daniele De Rossi nei derby: segna l'11 aprile, ma la Lazio vince 4-2.
Il dicembre successivo, sempre in un derby da "mascherato", raggiungerà le 200 presenze in Serie A.
Ormai tutti conoscono il suo talento, affermato. Il tiro da fuori è una specialità, così come la capacità di stare in campo, l'intelligenza tattica e la "garra"… come conferma il tatuaggio sulla gamba destra.
Dopo poco più di due anni di Spalletti - e il premio personale come Miglior calciatore italiano del 2009 - ecco l'uomo nuovo in panchina: Claudio Ranieri.
SCUDETTO. In campionato si accende una clamorosa corsa con l'Inter di Mourinho. De Rossi gioca entrambi gli scontri diretti da capitano e segna nel 2-1 di marzo dell'Olimpico (decisivo Toni) che accende il sogno tricolore.
Il ko con la Samp firmato Pazzini porta al sorpasso Inter.
Nell'ultima di campionato De Rossi segna ancora, dopo Vucinic, contro il Chievo. La Roma è virtualmente campione d'Italia per quasi un'ora. Poi Milito trova il gol a Siena e il sogno si interrompe.
FRATTURA. Dopo Ranieri, che sarà suo ultimo allenatore giallorosso, arriveranno Montella e Luis Enrique. Nel 2012-13 il rapporto con Zeman non è dei migliori.
Ciononostante, il 22 dicembre contro il Milan, De Rossi raggiunge le 400 presenze in maglia giallorossa, ricevendo dal presidente Pallotta una targa celebrativa per il traguardo raggiunto.
Pallotta dirà di lui: "Ha sempre incarnato il tifoso romanista sul campo con orgoglio, affermandosi come uno dei migliori centrocampisti d’Europa".
La stagione si chiude con l'amarezza della finale di Coppa Italia persa nel derby contro la Lazio.
Dopo Andreazzoli (subentrato a Zeman), De Rossi fa la conoscenza di Rudi Garcia.
NUOVA VITA. Col francese c'è subito il riscatto: al primo impegno della stagione 2013-2014, a Livorno, De Rossi torna al gol con la maglia giallorossa, dopo un digiuno di oltre 15 mesi (l'ultimo sigillo il 13 maggio 2012 a Cesena).
Con Garcia la Roma raggiunge due secondi posti di fila. Poi, contro l'Empoli Il 17 ottobre 2015, per De Rossi arriva la presenza numero 500 con la Roma. Celebrata con un gol.
Il ritorno di Spalletti significherà per De Rossi fascia da capitano al braccio sempre più spesso. Mentre Totti guarda dalla panchina.
Il giorno dell'addio di Francesco Totti l'Olimpico è in lacrime. Contro il Genoa De Rossi trova il gol.
Poi abbraccia il suo capitano e ne raccoglie l'eredità: Capitan Futuro è diventato capitano.
IMPRESA. Con Di Francesco la stagione (la scorsa) sarà da record. I due si ritrovano nelle vesti di allenatore e giocatore dopo essersi sfiorati nell'anno dello scudetto 2001.
In campionato è terzo posto. In Champions la corsa sembra ancora fermarsi ai quarti dopo il 4-1 del Barcellona al Camp Nou.
La notte magica dell'Olimpico parte con l'1-0 di Dzeko. Poi il bis proprio di De Rossi su rigore.
Manolas cala il tris e la Roma giallorossa impazzisce.
Un'impresa storica che mancava dal 1984.
In semifinale passerà il Liverpool. "Orgoglioso dei miei compagni e dei tifosi" - saranno le sue parole.
ADDIO. La stagione in corso sarà quella del capolinea come calciatore. Il 26 settembre 2018, in occasione della vittoria interna contro il Frosinone (4-0), De Rossi aveva festeggiato la seicentesima partita con la maglia della Roma, unico giocatore oltre a Totti ad esserci riuscito.
Ora resterà per sempre il suo ricordo della storia giallorossa. E in futuro, chissà…
