Calciomercato, il retroscena di Paredes: "Nel 2011 mi voleva la Juventus"

Calciomercato

Il centrocampista del Paris Saint-Germain svela un particolare retroscena dell'estate del 2011, quando vestiva la maglia del Boca Juniors: "Un dirigente della Juve voleva acquistarmi e farmi fare il vice Pirlo. Il mio agente sosteneva che non fossi adatto a giocare in un centrocampo a 5 e saltò tutto"

CORONAVIRUS, GLI AGGIORNAMENTI LIVE

Le strade del calciomercato sono infinite e una di queste poteva portare Leandro Paredes a vestire la maglia della Juventus. Prima di arrivare in Italia e giocare per Chievo, Empoli e Roma, l'attuale centrocampista del Paris Saint-Germain è stato infatti molto vicino ad essere acquistato dal club bianconero, come lui stesso ha svelato ai microfoni di TNT Sports. Un rifiuto, quello di Paredes (all'epoca al Boca Juniors) alla Juventus, dovuto principalmente a una motivazione tattica e alla convinzione del proprio agente che il ragazzo non sarebbe stato adatto a un particolare tipo di schieramento: "Nell'estate del 2011 un dirigente della Juventus voleva acquistarmi e mi disse che sarei stato il vice di Andrea Pirlo. Il mio agente però sosteneva che non avevo le caratteristiche per giocare in un centrocampo a 5 e siccome Conte giocava principalmente con il 3-5-2 sono rimasto al Boca Juniors. E' strano parlarne ora, visto che poco tempo dopo sono finito a giocare in un centrocampo a cinque a Empoli".

"A Empoli ho cambiato modo di giocare"

Un arrivo in Italia, infatti, soltanto rimandato. Prima la breve parentesi in prestito al Chievo, poi l'acquisto da parte della Roma. Ma la vera svolta nella carriera di Leandro Paredes arriva a Empoli, con in panchina Marco Giampaolo: "Sono stato acquistato a campionato già iniziato e appena arrivato ho giocato subito contro il Napoli. Il giorno successivo l'allenatore mi ha convocato per dirmi che da quel momento in avanti avrei giocato al centro di un centrocampo a 5. Non avrei mai pensato di giocare in quel ruolo, ma mi sono trovato subito bene e da allora non ho più cambiato. Prima giocavo con le spalle alla porta, mentre da quel momento avevo tutto il campo davanti e molte più opzioni di gioco. Anche se bisogna da dire che a centrocampo si corre molto di più".