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Pjanic: "Difficile lasciare la Juve, ma Barcellona era il mio sogno"

Calciomercato

Il bosniaco si presenta al Barcellona: "Lasciare la Juve è stato difficile, ma i giocatori hanno bisogno di nuovi stimoli. Arrivare qui è un sogno, al Camp Nou si capisce quanto è grande questo club. Messi è sereno, sarebbe stato strano vederlo con un'altra maglia. Il Barcellona viene da una stagione difficile, ora la pressione sarà tanta ma dobbiamo restare uniti"

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Dopo nove anni in Italia, di cui gli ultimi quattro passati alla Juve, Miralem Pjanic ha lasciato la Serie A per trasferirsi in Spagna. La sua avventura al Barcellona è iniziata con leggero ritardo a causa dei problemi legati al Covid, ma il centrocampista bosniaco ha comunque cominciato con grande carica quest'esperienza presentandosi nella sala stampa del Camp Nou: "Lasciare la Juve oggi è molto difficile – le sue parole - Ho lasciato una squadra incredibile, con un presidente straordinario, ma il giocatore ha bisogno di nuovi stimoli. Dopo aver vinto tutto in Italia avevo bisogno di un'altra sfida. Il Barcellona è sempre stato il mio sogno. Se dovevo giocare per un'altra squadra diversa dalla Juve, non poteva che essere il Barça. Questo mi ha fatto accettare la sfida. L'anno scorso è stato sfortunato a causa del Covid, non è stato facile per noi giocatori. Quello che è successo in Champions o durante la stagione sono cose che succedono. Non devi guardare indietro ma avanti. I giocatori saranno motivati ​​a continuare a migliorare, il Barça è sempre stato grande e lo sarà di nuovo. I problemi sono ovunque. Condividere uno spogliatoio con Messi e gli altri è un sogno e un'enorme opportunità. È una grande motivazione, ancora di più perché l'anno scorso non è andato come previsto. Ora sono qui per vincere".

"Messi? Sarebbe stato strano vederlo altrove"

Sulla vicenda Messi, aggiunge: "Ovviamente ho seguito tutto. Lui è cresciuto qui, ha avuto una storia incredibile e questa storia finirà molto bene. Leo è un grande campione, un vincente. C'è sempre un po' di delusione dopo una sconfitta e posso capirlo. Sarebbe stato strano vederlo con un'altra maglia. Ora vedo Messi felice, forse è il migliore di tutti i tempi e per noi è una grande risorsa averlo. È importante che la squadra stia bene e che tutti si divertano".

"La pressione sarà alta, bisogna restare uniti"

Il Barcellona è chiamato a ripartire dopo l'ultima, deludente stagione. La rivoluzione è iniziata con l'arrivo di Koeman all'indomani dalla goleada subita dal Bayern Monaco in Champions League: "Ho visto la partita. Sono cose che accadono. Nella mia carriera ho subito sconfitte molto dure, ci sono notti in cui va molto male. L'impressione dall'esterno è che tutto fosse andato storto. Il Covid non è una scusa perché i giocatori in campo cercano sempre di dare il massimo, ma la situazione dovuta alla pandemia ha inciso. Ho letto le interviste ai giocatori, ai dirigenti. È difficile inserirsi, le cose sono cambiate e tutti condivideranno le responsabilità. Quello che ci aspetta non sarà facile, la pressione sarà alta ma dobbiamo stare insieme, pensare a noi stessi e creare una squadra forte e sana, stando con l'allenatore".

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"Essere al Barcellona è motivo d'orgoglio"

Sull'inizio di questa nuova avventura: "È un orgoglio per me essere qui, lo è anche per la mia famiglia. Siamo molto felici. Spero che in questi anni vinceremo molto, porteremo a casa trofei e riporteremo il club dove deve stare. Giocare qui è sempre stato motivo di orgoglio, entrare in questo grande stadio. Fin da piccolo ho sognato questo, ma far parte di questo club è qualcosa di straordinario. Devo solo ringraziare per quello che è successo nella mia carriera e oggi sono nella migliore squadra del mondo. Ho avuto fasi molto importanti nella mia carriera, ma entrando in questo stadio vedo la storia, ciò a cui aspira questa squadra, tutti i premi ed è una grande opportunità per me di condividere uno spogliatoio con questi grandi campioni. Spero di poter dare una mano con la mia esperienza. Cercherò di giocare il mio calcio e di adattarmi al gioco del Barça, che per me è sempre stato qualcosa di incredibile. Oggi sono qui e voglio giocare il mio calcio, integrarmi e accontentare la gente".

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