Denis Zakaria, l'obiettivo di gennaio per il centrocampo della Juventus

IL RITRATTO
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Il 25enne del Borussia Moenchengladbach è stato individuato dalla Juventus per rinforzare il suo centrocampo nel calciomercato invernale: da ragazzino sognava Drogba e non brillava nelle giovanili del Servette. Poi "è scattato qualcosa in me" raccontava. Di lì la rincorso fino alla nazionale svizzere e alla Bundesliga

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Nato a Ginevra, padre congolese e mamma del Sud Sudan, radici calcistiche nel Servette. E ora, dopo la maturità in Germania, lo aspetta l'Italia. Ritratto di Denis Lemi Zakaria Lako Lado, meglio conosciuto come Denis Zakaria. Il centrocampista 25enne di proprietà del Borussia Moenchengladbach è stato individuato dalla Juventus per rinforzare il suo centrocampo nel calciomercato invernale: il contratto del giocatore con il club tedesco terminerà a giugno e Zakaria ha già comunicato l'intenzione di non rinnovare ma i bianconeri hanno intenzione di pagare un indennizzo ai Folhen per portarlo a Torino già nelle ultime ore di questo mercato di gennaio.

In Bundesliga per 12 milioni

Nato il 20 novembre 1996, Zakaria ha vissuto il suo battesimo calcistico con il Servette: gli sono bastate 6 presenze con 2 gol per strappare il pass per Berna, sponda Young Boys, ad agosto del 2015. Una stagione in prima squadra gli basta per guadagnare il titolo di miglior giovane dell'anno in campionato, la seconda è quella che gli apre le porte della Bundesliga. Estate 2017, il Borussia Moenchengladbach bussa. E paga 12 milioni di euro per il suo trasferimento. Cifra importante ma giustificata anche dal curriculum di Zakaria in nazionale: a meno di 20 anni era stato tra i convocati per Euro 2016. Merito anche di pochi ma significativi affetti, presenze costanti nella vita del giovane Denis: sua madre e allenatori importanti, prima Massimo Lombardo e William Niederhauser nel Servette poi Adi Hütter nello Young Boys. 

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Un centrocampista "robusto"

Il giorno del suo arrivo al 'Gladbach, dove era chiamato a sostituire Dahoud, passato intanto al Dortmund, Zakaria fu definito dal direttore sportivo Max Eberl con un aggettivo singolare: "Robusto". Sintesi perfetta di un numero 8 moderno, capace di giocare anche da difensore centrale all'occorrenza e che dall'arrivo di Marco Rose al posto di Dieter Hecking in panchina ha cambiato marcia. Zakaria ha imparato a giocare sia in un centrocampo a due che a tre: pochi tocchi, velocità e contachilometri scaricato alla fine di ogni partita. Nel 2020 lo fermano due avversari: la sfortuna e il Covid. L'8 marzo, nell'ultima partita prima della sosta forzata della Bundesliga contro il Borussia Dortmund, va ko al ginocchio sinistro. Dopo due mesi di terapia conservativa, finisce sotto i ferri con arrivederci alla stagione successiva. 

Il suo idolo d'infanzia? Didier Drogba

Al ritorno in campo Zakaria ha continuato a garantire il suo repertorio, fatto di inserimenti, recuperi difensivi e tanta intensità. Stesse doti assicurate anche alla nazionale svizzera: percorso che lo ha portato a giocare anche i Mondiali del 2018 e l'Europeo della scorsa estate. Dove può crescere? Per sua stessa ammissione, "negli ultimi 30 metri". I gol sono 11 in 146 partite con il Borussia Moenchengladbach, 3 in 40 presenze con la Svizzera. Eppure da ragazzino il suo idolo era Didier Drogba: "Una macchina da gol" lo definiva Zakaria nel 2016, dopo essere stato eletto Rookie dell'anno nel massimo campionato svizzero. "Prima ero attaccante e volevo diventare come lui".

"Non brillavo nelle giovanili, a 15 anni è scattato qualcosa"

Non è diventato un attaccante di statura internazionale ma un giocatore capace di attirare le attenzioni degli operatori di mercato, quello sì. E il pallone non lo abbandona mai, nemmeno su Instagram dove c'è davvero poco spazio per il Denis privato. Quello che ha nella fame il suo tratto distintivo: "Nelle giovanili del Servette non brillavo, nessuno avrebbe scommesso sulla mia carriera da professionista - raccontava nel 2016 - a 15 anni è scattato qualcosa. Ho capito che il calcio era la mia grande opportunità. Ho dato una svolta alla mia vita e mi sono impegnato a fondo. Ai ragazzi dico di credere in voi stessi, lavorate sodo per realizzare il vostro sogno e non lasciatevi scoraggiare dagli ostacoli. Ogni volta che le cose vanno male, rialzatevi sempre".