Dal Brasile il difensore del Torino parla del suo futuro: "Dove andrò a giocare? Ne sto parlando con il mio agente e al momento non c’è nulla di definito. L’unica cosa fondamentale è giocare la prossima Champions League. Si definirà tutto nei prossimi giorni". E sulla possibilità di giocare con la Nazionale italiana: Il mio sogno è essere convocato dal Brasile. In Italia però ho fatto una carriera solida e qui c’è una possibilità aperta"
Gleison Bremer non si vede a Torino nel futuro. La conferma è arrivata dallo stesso difensore brasiliano, ospite in patria della trasmissione Flow Sport Club. "Dove andrò a giocare? Ne sto parlando con il mio agente e al momento non c’è nulla di definito. Stiamo riflettendo - le sue dichiarazioni - non so se rimarrò in Italia o andrò all’estero". Nel frattempo il difensore è tornato in Italia - come testimoniato da una storia sul profilo Instagram - per cominciare la nuova stagione (per il momento) con la maglia del Torino.
"Fondamentale giocare in Champions"
Il difensore di proprietà del Torino resta il primo obiettivo dell'Inter qualora dovesse partire un titolare (uno tra Skriniar e De Vrij). "Bremer è un giocatore di caratura mondiale sul quale sono poste tutte le nostre attenzioni" aveva detto di lui Marotta. Sul giocatore, legato al Torino da un contratto fino al 2024, ci sono anche le attenzioni di Juventus, Milan e Tottenham. "L’unica cosa fondamentale è giocare la prossima Champions League - sottolinea lui - e questo è importante per continuare a crescere. Si definirà tutto nei prossimi giorni o nelle prossime settimane".
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"Nazionale? A breve avrò il passaporto italiano"
Bremer, poi, ha parlato anche della Nazionale italiana, aprendo le porte alla possibilità di giocare in Azzurro in futuro: "Mia moglie ha antenati italiani e sarà naturalizzata. Automaticamente lo sarò anche io. Il mio sogno è essere convocato dal Brasile. In Italia però ho fatto una carriera solida e qui c’è una possibilità aperta, vediamo".
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I numeri di Bremer in Italia
Arrivato nel 2018 per un'intuizione di Gianluca Petrachi, all'epoca direttore sportivo del Torino, che lo acquistò per meno di 6 milioni di euro dall'Atletico Mineiro, Bremer ha avuto una crescita esponenziale nel quadriennio granata: nella sua prima stagione giocò solo 7 partite esordendo dal 1' minuto nel derby contro la Juventus. Dall'anno successivo Mazzarri gli diede maggiore spazio facendolo diventare uno dei titolari e così è stato anche con Longo, Giampaolo e Nicola che si sono seguiti in panchina. Con Juric è arrivata la consacrazione come centrale della difesa a 3. Notevole la sua qualità anche in zona gol, con 13 reti segnate in 110 presenze in granata.