Galliani compie 80 anni, i migliori acquisti di calciomercato e i colpi impossibili
Keylor Navas al Monza è il regalo che Adriano Galliani si è fatto per i suoi 80 anni (che compie oggi). È solo l'ultimo colpo di mercato (che inizialmente sembrava impossibile o quasi) che l'amministratore delegato del Monza ha messo a segno nella sua lunga carriera da dirigente. Da Van Basten (il primo) a Ibrahimovic, ripercorriamo tutti i suoi principali acquisti
- Ottanta anni e non sentirli, lo spirito è quello di sempre, pronto a sbalordire e a mettere a segno i colpi più clamorosi e inaspettati. Se proprio vogliamo, Adriano Galliani si è fatto il regalo di compleanno, consegnando al Monza Keylor Navas, ex Real Madrid e PSG
- Il Monza continua a sognare, forte anche di una tradizione di acquisti sorprendenti che Galliani ha saputo mettere a segno nella sua lunga carriera da dirigente. Eccone alcuni.
- Si parte proprio dal nuovo allenatore del Monza, che in quell’estate 2002 la Lazio proprio non voleva cedere. Anche Berlusconi aveva dei dubbi legati ai costi, superiori ai 30 milioni di euro. Ma Galliani ha insistito, Cragnotti si è lasciato convincere. La storia parla da sola.
Un Nesta che ha ritrovato quest'anno (sarà l'allenatore del Monza)
- È stato il primo grande colpo dell’era Berlusconi-Galliani, un anno dopo l’acquisizione del club rossonero. Per riuscire a farcela, ci sono voluti quasi 12 mesi: il Condor più volte è volato ad Amsterdam per convincere l’attaccante dell’Ajax ad accettare il trasferimento in Italia. Ottiene il "sì" nel marzo 1987, dopo un’ennesima cena. Forse, il pressing più pesante che Van Basten abbia mai subìto. Dentro e fuori dal campo.
- 80 miliardi di lire: sono serviti quei soldi per strapparlo alla Fiorentina di Cecchi Gori e a una concorrenza foltissima. Quell’anno, il portoghese stava per firmare con il Parma, ma Galliani stravedeva per lui. E alla fine, l’ha spuntata.
- L’ufficialità è arrivata a inizio luglio, ma la trattativa era cominciata a maggio. In gran segreto. Acquistare un attaccante così da una grandissima rivale (la Juventus) non è mai una cosa semplice. Un sogno impossibile, diventato possibile grazie a 70 miliardi più il cartellino di Zenoni, appena acquistato da Galliani. Un colpo da Condor.
- Un inseguimento lungo due anni: più sogno di così… Galliani aveva già provato a trattarlo con il Barcellona quando prese Redondo, ma non aveva mai mollato il colpo. Il brasiliano è arrivato dopo aver vinto il Mondiale. La vera maestria è stata quella di prenderlo a parametro zero: si era appena svincolato.
- Come convincere un pallone d’oro, simbolo del Barcellona, a lasciare la Spagna per raggiungere l’Italia? Ci sono voluti 24 milioni di euro, ma soprattutto una trattativa lunga un mese e mezzo, fatta di viaggi, pernottamenti in albergo in Catalogna, incontri e depistaggi. Il colpo impossibile, è diventato possibile.
- Era arrivato al Barcellona nel 2009, che l’aveva acquistato dall’Inter. In blaugrana non è andata come sperava, ma convincerlo a tornare in Italia non è stato facilissimo. La trattativa è durata tutta l’estate 2010, fino a quando il 28 agosto Galliani ha trovato l’accordo con tutti: il giocatore, il Barcellona e anche Berlusconi. Il presidente del Milan non voleva impegnare subito 24 milioni di euro. Alla fine, è arrivato in prestito con obbligo di riscatto a quella cifra. Pure rateizzata in tre anni.
- Insieme allo svedese, è arrivato anche il brasiliano. Lui, però, a titolo definitivo, proprio grazie ai soldi risparmiati nell’operazione di Ibrahimovic. Operazione da 18 milioni di euro per il giocatore del Manchester City, che nessuno pensava potesse arrivare in Italia. Quell’anno, per la cronaca, il Milan di Allegri vinse lo scudetto.
- Contenuto bonus. Nello stesso anno di Rui Costa e Inzaghi, sulla panchina c’era un allenatore nuovo: Carletto. Usciva da un biennio non semplice alla Juve, e stava per firmare un contratto con il Parma di Tanzi (che già aveva cercato proprio Rui Costa).
- Ancelotti aveva dato anche la sua parola agli emiliani, che lo avevano lanciato qualche anno prima come allenatore, ma Galliani ce la fece con una telefonata: "Vuoi tornare a casa? Abbiamo bisogno di te", ricordando l’importanza che ha avuto Ancelotti come giocatore, proprio nel primo periodo Berlusconi. Il sogno è diventato ancora più bello se si pensa a cosa sia riuscito a vincere il Milan dopo.