
Anche Lallana alla guida del Brighton: tutti gli altri allenatori-giocatori nella storia
Dopo l'addio di Graham Potter in direzione Chelsea, ci sarà anche Adam Lallana (di mestiere centrocampista e attualmente giocatore del Brighton) tra gli assistenti del nuovo manager ad interim Crofts. Il doppio incarico di giocatore-allenatore è stato un autentico cult del calcio inglese tra gli anni Settanta e Novanta (poi esportato in tutto il mondo). Tanti di loro hanno vinto, alcuni si sono rivelati dei flop. Ma soprattutto: si schieravano in campo?

ANCHE ADAM LALLANA ALLA GUIDA AD INTERIM DEL BRIGHTON
Addio a Potter, benvenuto (ad interim) all'allenatore dell'U21 del club Andrew Crofts. Ad annunciarlo è lo stesso Brighton tramite un comunicato ufficiale, dove si legge anche il nome del centrocampista (e attuale giocatore del Brighton) Adam Lallana tra i suoi assistenti. Ex Liverpool, classe 1988, in Inghilterra lo chiamano student of the game, uno studente del gioco. Quasi già pronto, insomma, al salto in panchina. Quel che è certo è che non si schiererà in campo: attualmente è infortunato.

GLI ULTIMI CASI: ROONEY, SAHIN E…
Uno dei primi a far tornare di moda il doppio ruolo era stato Wazza: a gennaio 2020 la firma col Derby County come capitano e collaboratore dello staff tecnico di Philip Cocu. All'esonero del manager, nel novembre seguente, era stato proprio Rooney a diventarne l'allenatore-giocatore. Poco fa, era toccato a Mee del Burnley fare da assistente (come Lallana) dopo l'esonero di Dyche. Mentre in Turchia (fino al ritiro) Nuri Sahin ha giocato e allenato l'Antalyaspor.
Ma la tradizione risale a molti anni fa…

JOHNNY GILES
Leggenda di centrocampo del "Maledetto United", il fortissimo Leeds degli anni Sessanta e Settanta. Johnny Giles fu player-manager per dieci anni di carriera. Unico di sempre alla guida di due squadre contemporaneamente: il Wba (schierandosi quasi sempre in campo) e la nazionale irlandese. Poi anche dello Shamrock Rovers (con cui vincerà due coppe nazionali).

Prima del passaggio al Wba mancò il doppio ruolo proprio nel suo Leeds, quando come successore di Don Revie venne scelto il mitologico Brian Clough, i cui 44 giorni alla guida dello United sono immortalati nel film (e omonimo romanzo a firma David Peace) "The Damned United".

GRAEME SOUNESS
Altro capostipite dei player-manager. Dopo una carriera da sogno col Liverpool, e una Coppa Italia con la maglia della Sampdoria, "Charlie Champagne" passò ai Rangers.

Dal 1986 al 1991 vinse quattro titoli in cinque stagioni, preferendo quasi sempre la panchina al campo. Poi smise col calcio giocato per continuare ad allenare. Curiosamente, proprio nel 1991 sarà erede della panchina di Dalglish al Liverpool.

JOHN TOSHACK
Tre promozioni in quattro anni, una di seguito all'altra e che portarono il piccolo Swansea dalla quarta divisione alla First Division, in quegli anni apice del calcio di sua maestà. Si schierò tra i titolari tra 1978 e 1979, per poi entrare in campo più sporadicamente gli anni seguenti. Ex Liverpool, proseguirà la sua carriera in panchina per altri trent'anni.

GLENN HODDLE
Considerato uno dei migliori centrocampisti inglesi degli anni Settanta e Ottanta, nel 1991 e a 34 anni decise di raccogliere l'offerta come giocatore-allenatore dello Swindon Town. Fu un successo. Al secondo anno di "panchina" (e con un totale di più di settanta partite giocate nel biennio) centrò la promozione alla neonata Premier League… segnando il primo gol nella finale playoff contro il Leicester!

La fama lo portò immediatamente sulla panchina (e sul campo) del Chelsea, dove proseguì il suo doppio ruolo tra 1993 e 1995. Coi Blues una finale di FA Cup persa, una quarantina di partite e l'ingaggio di Ruud Gullit.

RUUD GULLIT
Il suo arrivo a Londra sotto la gestione Hoddle non fu casuale, visto che ne raccolse l'eredità dando continuità alla figura del player-manager. La posa con camicia più maglietta rendeva perfettamente l'idea del suo incarico. Da giocatore-allenatore l'ex tulipano rossonero si schierò appena una dozzina di volte.

Dopo la prima stagione solo in campo (da difensore), arriverà il doppio ruolo, che lo porterà alla conquista della FA Cup. L'olandese diventerà così il più giovane allenatore, nonché il primo non britannico di sempre, a conquistare il trofeo. L'anno dopo ci sarà invece l'esonero, contestualmente al ritiro dal calcio giocato. Quella Coppa d'Inghilterra resterà il suo unico trionfo in panchina.

Scegliendosi come titolare per la finale europea contro lo Stoccarda, poi decisa da un gol di Zola.

ATTILIO LOMBARDO
Quasi sei miliardi di lire per portarlo dalla Juve alla Premier. La squadra? Il Crystal Palace, dove erediterà la panchina di Steve Coppell "ad interim" fino al termine della stagione. Nelle ultime partite giocherà sempre, ma senza riuscire ad evitare la retrocessione delle Eagles.

ROBERTO CARLOS
Altra leggenda brasiliana che ricoprì in Russia il doppio ruolo di assistente allenatore e giocatore nell'Anzhi. Nonostante il suo contratto prevedesse ancora il calcio giocato, non scenderà più in campo. Nel 2015 ritornerà nel ruolo di player-manager nei Delhi Dynamos. All'estero anche altri ex del pallone seguiranno le sue orme: Materazzi in India nel Chennaiyin, Anelka in Cina nello Shanghai Shenhua e Zambrotta in Svizzera nel Chiasso.

EDGAR DAVIDS
Era durata solo 7 partite la sua avventura al Crystal Palace prima di svincolarsi, ma a ottobre 2012 era stato proprio l’olandese ad affiancare Mark Robson come allenatore-giocatore nel Barnet. E all’addio del primo manager di riferimento, a dicembre, Davids assumerà totalmente la guida tecnica del club. Un anno dopo si ritirerà dal calcio, ma restando ulteriormente sulla panchina della società

VINCENT KOMPANY
Un altro dei casi più recenti. Dopo l'addio al City aveva annunciato lui stesso il ritorno all'Anderlecht come giocatore-allenatore per tre anni.

Solo cinque partite col doppio ruolo, poi fine carriera in campo e dedidizione solo per la nuova vita in panchina. Oggi guida il Burnley.