Si torna sempre dove si è stati bene, si sa. In tantissimi l'hanno fatto una volta, ma c'è anche chi è tornato nella propria ex squadra addirittura due o tre volte. Criscito è alla quarta romantica reunion col suo Genoa, Chevanton tornò a Lecce col minimo salariale, Veron lo fece all'Estudiantes da giocatore-dirigente e giocatore-presidente
- Sarà la sua quinta esperienza in cinque periodi diversi. Il quarto ritorno in rossoblù, il club della sua vita. Lì debutta tra i pro a 16 anni in Serie B, correva l'anno 2003, poi va alla Juve, torna al Genoa (la prima volta), torna alla Juve e ritorna al Genoa (la seconda), questa volta restando a Marassi per quattro anni. Dunque lo Zenit in Russia e il nuovo incontro nel 2018 (il terzo). Il quarto è recentissimo, dopo la tappa canadese a Toronto.
- Arriva in Italia nel 2001, segna il primo gol dell'intero campionato alla sua prima partita, dopo due minuti, rubando palla a Frey che stava rinviando il pallone. Din don, din don, intervengo qui da Lecce, ha segnato Chevantón - inizieranno a cantare per lui. Segna, entusiasma. Lascia nel 2004 e torna nel 2010. Firma poco dopo con gli argentini del Colon ma al cuor non si comanda: nel 2012 è ancora al Via del Mare, non in A ma in Lega Pro, col salario minimo.
- Lì era esploso, diventando uno dei centrocampisti più promettenti del calcio italiano. Alla Roma la consacrazione. Dunque il flop con l'Inter. Torna due volte in Sardegna, sempre in prestito e sempre dai nerazzurri: nel 2019 e nel 2021.
- Una grande storia d'amore. L'Apache inizia a giocare nel grande calcio con la maglia xeneizes, parte per l'Europa, vince e ci ritorna nel 2015. Dopo una breve parentesi in Cina, la Bombonera lo accoglie di nuovo. Trionfa in tutti i suoi tre distinti periodi.
- Quattro volte, tre ritorni. Cresce nel club di La Plata, esporta il suo talento in Europa (soprattutto in Italia) e torna dieci anni dopo l'arrivederci (è il 2006). Nel 2012 dà l'addio al calcio; anzi no. Torna a giocare tra i dilettanti nel Coronel di Brandsen e dunque ritorna in campo anche con l'Estudiantes, del quale era già diventato dirigente. Annuncia un altro addio ma ci ripensa anche questa volta, aprendo la sua terza parentesi all'Estudiantes, di cui ne era diventato addirittura il presidente.
- L'uomo delle punizioni. Al Massimino inizia a segnarle nel 2011. Passa al Genoa ma nel 2014 c'è il primo ritorno. Al Cibali rimetterà piede anche nel 2017 in C e nel 2022 in D.
- La prima volta fu nel lontano 1995, la sua prima esperienza da titolare in Serie A: 19 partite, 7 gol. Seguiranno le maglie di Juve, Atletico Madrid, Lazio, Inter, Milan e Monaco. Torna nel 2006, passa alla Fiorentina l'anno dopo e ritorna a Bergamo nel 2008. Sarà l'ultima tappa della sua carriera.
- Dal 1992 al 2000 al Gala, ma con un ritorno, visto che trascorre tre mesi (da agosto a ottobre) a Torino, sponda Toro, che lo paga 5 miliardi di lire ma senza vederlo segnare come in Turchia. Lì, invece, continua a vincere campionati, coppe e titoli da capocannoniere. Non va meglio tra Inter (6 gol), Parma (2) e Blackburn (3). Allora nel 2000 fa rientro in patria per la seconda volta, dove - indovinate un po' - vince ancora.
- Un jolly. Un po' perché l'attuale giocatore dei Galaxy di Los Angeles si destreggiava abilmente tra terzino e centrale, tra difesa a tre e a quattro. Un po' perché il suo acquisto era il classico usato garantito: gioca in bianconero nel 2009-10 in prestito dal Barcellona, ritorna in Spagna (ma al Siviglia) e ritorna a Torino nel 2012. Ci resta quattro anni, cambia altre tre maglie e fa il suo secondo ritorno bianconero nel 2019. Complessivamente vince sei scudetti.
- Uno dei più celebri calciatori ad aver avuto onori e oneri del paragone con Maradona. Detto el Burrito, l'asinello. A inizio carriera gioca nei Millonarios, poi porta il suo talento in Europa tra Valencia, Samp e Parma. Ci torna nel 2000, dunque firma col Fenerbahce: una convocazione con la nazionale argentina (unita alla voglia di tornare al River) sarà un pretesto per un volo di sola andata. Tornerà a Buenos Aires (per la terza volta) anche nel 2009.
- È soprannominato El Loco, e un motivo c'è. Il giocatore nel Guinness dei Primati per il maggior numero di cambi di maglia nella storia del calcio (31 diversi club dal 1993 al 2021) non poteva che avere delle "doppie" (se non "triple") figurine nella propria collezione. Ha giocato nel club di Montevideo nel 2001, tornandoci - con tante altre avventure nel mentre - nel 2004, nel 2013 e nel 2015.
- E' tra i migliori bomber all time nella storia della Bundes. Al Werder dal 1999 al 2001. Poi sette anni tra Bayern e Chelsea, dunque il ritorno nel 2008. Riabbraccia il Bayern per altri tre anni e torna di nuovo a Brema (è il 2015). Gioca al Colonia una stagione e quindi torna, ancora, nel 2018. Lì diventerà anche il marcatore più anziano della storia del campionato tedesco.