LA GALLERY. Un Raikkonen da Basso Impero, il debuttante Magnussen che retrocede a terzo pilota, l'iridato Vettel che chiude senza vittorie, poi Chilton e Kobayashi: ecco chi non ha motivi per ricordare con piacere l'ultimo Mondiale

Sconfitti, delusi, deludenti: al di là delle colpe e dei problemi delle monoposto, molti piloti nel 2014 non hanno avuto motivi di gioire ma, anzi, hanno solo la necessità di voltare pagina. Da Raikkonen ad Alonso a Vettel, eccone una carrellata -
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RAIKKONEN. Speranze tante, delusioni ancora di più. Inutile dire che, al di là dei problemi della Rossa, da Kimi nessuno si sarebbe aspettato una stagione così mediocre, senza nemmeno un podio né un acuto. Lui per primo non può essere soddisfatto -
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ALONSO. Facile facile: colpa più della Ferrari che sua, ma come si fa a ricordare con piacere un anno senza vittorie e che sancisce l'addio a Maranello senza titoli conquistati? -
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MAGNUSSEN. Esordio col botto (secondo posto), poi poco altro. Ma il vero motivo di insoddisfazione è l'arrivo di Alonso in McLaren e il rientro dietro le quinte, con la retrocessione a terzo pilota -
La scheda di Magnussen
MALDONADO. Male, male, male: due soli punti nella crisi Lotus, ben peggio di Grosjean, in sostanza ripete il negativo 2013 ai tempi della Williams. E due anni di fila nelle retrovie, senza possibilità, pesano anche sul morale -
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KOBAYASHI. Rientrava nel Circus dopo un anno e per la prima volta non ha ottenuto nemmeno un punto, bloccato anche dai guai finanziari della Caterham. Per non parlare dei problemi della monoposto in sé, che l'ha portato a frequenti ritiri -
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CHILTON. Non che ci si attendesse granché, ma la sua guida non ha dato segni di miglioramento e spesso ha compromesso le gare di altri piloti. E difficilmente avrà un posto nel 2015 -
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VETTEL. L'ha presa con filosofia, da vero sportivo, del resto viene da 4 anni formidabili, ma chiudere una stagione da iridato senza nemmeno una vittoria non accadeva dal 1998. Un ciclo che si chiude, sperando di riaprirne un altro in Ferrari -
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