Formula 1, GP Bahrain 2018. Vettel: testa, coraggio e guida magistrale

Formula 1

Mara Sangiorgio

Vettel all'uscita dai box in Bahrain (foto: Sutton Images)

C’è tutto questo nella vittoria di Sebastian Vettel in Bahrain. Due su due: non succedeva dal 2004 che la rossa vincesse le prime due gare della stagione. Ed erano comunque otto anni che non conquistava due gran premi consecutivi. Numeri e statistiche che evidenziano ancora di più quanto costruito dal team italiano in questo avvio di stagione

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Se in Australia la fortuna ci aveva messo un pizzico lo zampino, in Bahrain il successo è tutto esclusivamente merito di Vettel e della Ferrari. Il tedesco ha fatto il suo, partendo bene dalla pole e gestendo il vantaggio su Bottas che in partenza ha bruciato Raikkonen. Ma è dopo il pit stop che si è giocato tutto, perché decidere di non fermarsi più e fare ben 39 giri con le stesse gomme soft è stato un piccolo rischio che alla fine ha pagato.

Bravi al muretto box Ferrari a rispondere così alla strategia Mercedes che rimettendo in pista entrambi i piloti con gomme medie non si sarebbe più fermata. Decisivo Vettel a gestire al meglio le gomme nel momento in cui si è scelto di andare fino al traguardo soprattutto quando hanno perso prestazione e Bottas era nello scarico della SF71 H. I secondi finali sono stati da cardio palma. La Ferrari ha dimostrato tutto il weekend di esserci e gestire gli eventi, con una monoposto che con temperature e pista si è trovata alla grande.

Sul podio alla fine è mancato Raikkonen. Il finlandese è stato costretto al ritiro dopo un incidente al pit stop in cui sfortunatamente uno dei suoi meccanici si è rotto tibia e perone. C’è ancora del lavoro da fare, perché gli avversari ci sono: forti e determinati. Ma Vettel vola verso la Cina con 17 punti di vantaggio su Hamilton e la Ferrari 12 sulla Mercedes. Con testa e coraggio.