Formula 1, GP degli Stati Uniti: tutto sul circuito di Austin

Formula 1

Cristiano Sponton

Dopo il GP in Messico, la Formula 1 si sposta negli Stati Uniti. Il tracciato di Austin, teatro del GP numero 19 della stagione, favorisce le vetture con ottima efficienza aerodinamica e Power Unit potenti

GP USA, LA CRONCA DELLA GARA

Dopo il GP del Messico il circus della Formula 1 rimane nel continente americano dove, a partire da venerdì, inizierà il fine settimana del GP degli Stati Uniti che si disputerà sul circuito di Austin.  Quello americano sarà un fine settimana molto importante per Lewis Hamilton visto che avrà la possibilità di cogliere il suo sesto titolo piloti.

Il circuito

Ad Austin si corre dal 2012 ed è uno dei tanti nuovi circuiti progettati da Hermann Tilke. La pista è formata da ben 20 curve ed alcune di queste sono state “copiate” da alcune già presenti in alcuni dei migliori tracciati del mondiale.  

Molto particolare la curva 1 che presenta un dislivello di ben 22 metri; è un tornante in salita e discesa dove è molto difficile giudicare il punto di frenata. Curva 2, una destra piuttosto veloce che immette in uno dei tratti più belli del circuito, quello che va dalla Curva 3 alla Curva 6. A detta di molti questa parte di pista assomiglia molto alla zona tra Maggotts e Becketts del circuito di Silverstone. Dalla curva 7 in poi inizia il secondo settore del tracciato che è quello più veloce e che vanta un rettifilo lungo più di un chilometro.

Il terzo settore risulta invece essere il più guidato e tecnico, presentando zone molto lente a curve medio veloci come quelle dalla 16 alla 18 che assomigliano molto alla famosa curva 8 del circuito turco di Istanbul.

Il setup delle vetture

Austin viene considerato un tracciato da medio/alto carico dove saranno premiate le vetture con un’ottima efficienza aerodinamica (indica il rapporto tra la deportanza e la resistenza all’avanzamento della vettura) e Power Unit molto potenti.  Anche il bilanciamento aerodinamico della vettura sarà una caratteristica molto importante per essere competitivi in quanto sono presenti, specialmente nel primo settore, alcune curve da alta velocità.

L’ala mobile avrà un impatto notevole in quanto, secondo le simulazioni, è previsto un incremento della velocità di ben 10 km/h.

Power Unit

Per quanto riguarda la Power Unit il tracciato è molto impegnativo perché il motore endotermico viene sfruttato al massimo regime per oltre il 60% del giro. La potenza sarà fondamentale con valori di importanza superiori rispetto al recente GP di Suzuka. Anche la parte ibrida sarà piuttosto importante in quanto avrà un’influenza pari o leggermente superiore al 2% del tempo sul giro.  Secondo le simulazioni, sarà possibile recuperare in frenata grazie a MGU-K circa 1112 kJ mentre, grazie ad MGU-H, l’energia “recuperabile” sarà pari a 3187 kJ.

Il tracciato non è critico per il consumo benzina e richiede 100 kg per completare la gara a massima prestazione (contro 105 kg massimi imbarcabili) in condizioni di pista asciutta senza l’entrata in pista della Safety Car.

Gli pneumatici 

Ci sono due settori che impegnano in modo particolare le gomme. Il primo è la curva 1, dove le gomme devono fornire una trazione ottimale. L’altro punto critico è la curva 11: qui il pilota inizia a frenare in modo brusco quando la vettura è già immessa in curva, creando una distribuzione delle forze sugli pneumatici non uniforme. Per questa curva è essenziale una mescola che garantisca un buon grip. Saranno avvantaggiate le vetture che riusciranno a mantenere nella giusta finestra di funzionamento sia l’assale posteriore sia quello anteriore che, grazie ai lunghi rettifili, tende a raffreddarsi. Le caratteristiche del tracciato in abbinamento alle scelte di compound fatte da Pirelli potrebbero aiutare i team a scegliere diverse strategie che potrebbero essere anche influenzate dal meteo che in questo periodo è particolarmente variabile.

Ancora una volta, Pirelli, ha deciso di portare in pista le C2 (Hard), le C3 (Medie) e la C4 (soft).  Si tratta della scelta più frequente del costruttore milanese, che ha già optato per questo terzetto anche nei Gran Premi in Australia, Cina, Azerbaijan, Francia, Austria, Germania, Ungheria, Italia, Russia e Messico. Se andiamo ad osservare i set scelti dai vari pilotti possiamo notare che, Mercedes e Red Bull hanno portato i medesimi set di pneumatici soft: Hamilton e Bottas, così come Verstappen e Albon, avranno 8 set di gomme morbide. A differenziarsi tra i top team è la Ferrari in quanto, Vettel e Leclerc, avranno a disposizione, rispettivamente, 8 set di soft e 9 set. La differenza si riflette poi anche nella scelta delle hard, con Vettel che avrà 2 treni di dure (al pari di Hamilton), mentre Leclerc ne avrà uno solo come hanno scelto anche Bottas, Verstappen e Albon.