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Formula 1, GP Eifel: l'analisi tecnica della gara del Nurburgring

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Cristiano Sponton

La Ferrari nel weekend del Nurbugring è sembrata più bilanciata, segno che i piccoli sviluppi stanno andando nella giusta direzione. E' un mistero quanto accaduto a inizio gara a Leclerc con le soft, gomme che il sabato avevano consentito al monegasco di staccare un ottimo quarto tempo. L'analisi tecnica del GP dell'Eifel

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Lewis Hamilton è riuscito ad eguagliare le 91 vittorie di Schumacher e si è portato, grazie al ritiro di Bottas, ad un passo dal settimo titolo mondiale. Verstappen, ottimo secondo, ha provato a mettere pressione al campione inglese ma alla Red Bull manca ancora qualche decimo per riuscire ad impensierire la W11. Sul terzo gradino del podio troviamo Ricciardo che è riuscito a regalare degli ottimi punti al team Renault in ottica terzo posto in classifica costruttori.

 

Qual è stato il momento chiave della gara?

Hamilton è riuscito a cogliere la vittoria numero 91 sfruttando il ko di Bottas che ha dovuto ritirare la sua Mercedes W11 per un problema al sistema ibrido. Il pilota inglese avrebbe vinto ugualmente la gara perché era riuscito ad approfittare di un errore del pilota finlandese riuscendo a conquistarsi la leadership della gara. Un Hamilton che è stato più lesto del compagno di squadra a gestire gli pneumatici nelle prime fasi di gara e in questo modo è riuscito a conquistare la sua vittoria. Bottas è stato molto aggressivo in partenza e successivamente ha spinto al massimo per riuscire a scrollarsi di dosso il compagno di squadra. Ma le gomme sono andate in difficoltà a causa del graining e questo gli ha provato un forte bloccaggio in curva 1 con relativa spiattellata dell’anteriore sinistra. In questa fase Hamilton ha visto le difficoltà di Bottas e lo ha subito attaccato.

 

Hamilton avrebbe vinto ugualmente senza il problema di Bottas?

La risposta è sì. La gestione delle gomme fatta nelle prime fasi di gara ha fatto sì che la corsa del pilota inglese fosse su una strategia a singola sosta. Bottas sarebbe stato costretto ad una doppia sosta e quindi, senza i problemi tecnici, difficilmente avrebbe potuto insidiare Hamilton e Verstappen. Non è di questo avviso Toto Wolff che a fine gara ha ammesso che il pilota finlandese poteva ancora giocarsi le sue chance di vittoria: “La strategia avrebbe potuto ancora portare Valtteri alla vittoria. Secondo i dati in nostro possesso Bottas avrebbe potuto raggiungere Hamilton

nella parte finale di gara con gomme più fresche”. Vedendo l’andamento della gara (Safety Car nelle fasi finali di corsa) la strategia a due soste avrebbe funzionato solo se, Bottas, fosse stato in grado di recuperare, su Hamilton e Verstappen, diversi secondi calcolando che lui disponeva di gomme medie nuove mentre i competitors erano in pista con gomme soft usate.

 

Che problema ha avuto Bottas?

Il pilota finlandese è stato costretto al ritiro a causa di un problema sulla MGU-H anche se è giusto aspettare le analisi che Mercedes farà in questi giorni per capire nel dettaglio la causa dello stop forzato. Va detto che si tratta di un’unità nuovissima che era stata utilizzata dal pilota finlandese durante le prove libere 3 di sabato.

 

La Red Bull si è avvicinata alla Mercedes?

Da qui a fine stagione dobbiamo aspettarci un avvicinamento sempre maggiore tra le prestazioni della RB16 e quelle della W11. Il team di Milton Keynes sta continuando a sviluppare la sua vettura mentre, Mercedes, ha già abbandonato questa stagione e sta lavorando al 100% in ottica 2021. Anche in Germania l’equipe diretta da Adrian Newey ha portato in macchina degli sviluppi tecnici (supporto specchietti, sospensione posteriore e ventilazioni freni posteriori) per cercare di migliorare il bilanciamento e incrementare il carico aerodinamico. La Red Bull mai in questo 2020 è sembrata essere così vicina alle prestazioni della Mercedes e su questo aspetto ha sicuramente aiutato la pista che è composta da diverse curve a media-bassa

velocità e non c’è la presenza di lunghi rettifili. Va anche detto che, Mercedes, da quando è stata introdotta la mappatura unica ha perso il grande vantaggio che aveva nelle curve. Questo è dovuto all’utilizzo di un assetto aerodinamico più scarico che permette loro di avere un’ottima velocità sul dritto a discapito della rapidità sulle curve a media-bassa velocità.

 

Su una pista fredda il DAS System ha fatto la differenza?

Era uno degli aspetti tecnici più attesi alla vigilia ma, dati alla mano, la Mercedes grazie a questo sistema non è riuscita a fare la differenza. La pista non ha aiutato perché non ci sono lunghi rettifili dove era possibile azionare il DAS System. In qualifica, per esempio, Red Bull è riuscita a scaldare l’assale anteriore più velocemente rispetto a Mercedes e questo lo si è potuto capire guardando gli intertempi del primo settore dove Verstappen è stato più veloce sia di Hamilton che di Bottas.

Come è stata la gara della Ferrari?

Dopo il quarto tempo ottenuto in qualifica da Leclerc ci si aspettava una gara sicuramente migliore da parte della Ferrari. La SF1000, nella giornata di sabato, aveva destato delle ottime prestazioni riuscendo a centrare il miglior risultato stagionale con un distacco piuttosto contenuto sulla Mercedes (0,15 s a chilometro). In gara, invece, la Rossa ha fatto un deciso passo indietro ed è ritornata alla mente la gara del Mugello dove Leclerc aveva fatto un’ottima qualifica ma poi, in gara, non era stato performante. Anche per Vettel è stato un fine settimana da dimenticare. Fuori dalla top 10 e, in gara, non è riuscito a portare la sua vettura nella zona punti.

 

Gli sviluppi tecnici, seppur minimi, hanno sicuramente migliorato la vettura che è sembrata essere più bilanciata e prevedibile rispetto a quella che avevamo visto a Spa e Monza. Anche Leclerc è consapevole e fiducioso che il lavoro che stanno facendo a Maranello sta portando dei piccoli risultati: “L'aspetto positivo del weekend è stato che sabato siamo stati forti nonostante le temperature rigide e che abbiamo trovato un buon equilibrio per la macchina. Questo ci dimostra che stiamo andando nella giusta direzione”. Anche da queste performance molto altalenanti si capiscono le difficoltà di questa vettura che, nella giornata di sabato, seppur con temperature molto basse era riuscita a far funzionare correttamente le gomme e, in gara, con temperature molto simili è andata in crisi di gomme specialmente con le soft. Sono bastati 2 °C in meno sulla pista per non far lavorare correttamente in finestra gli pneumatici e di questo ne ha risentito la prestazione sul giro. Anche Leclerc non è riuscito a capire il perché in qualifica le gomme soft funzionassero alla grande mentre in gara hanno fato problemi fin dai primissimi giri: “Le gomme morbide hanno ceduto dopo pochi giri. Dobbiamo capire perché c’è stato questo crollo prestazionale. Ero lento, non potevo difendermi e questo ha influenzato il resto della gara".

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Perché Leclerc non ha montato le soft in regime di Safety Car?

Non è stato un errore del muretto la mancata chiamata ai box nell’ultima parte di gara per permettere al pilota monegasco di sfruttare le gomme soft nell’ultima parte di gara. La corsa del pilota monegasco era pianificata su una singola sosta ma il decadimento prestazionale della soft nella prima parte di gara ha costretto il muretto di Maranello a passare su una strategia a doppia sosta. Poco prima dell’ingresso della Safety Car, Leclerc, aveva effettuato la sua seconda sosta ai box montando le medie nuove che si erano comportante in maniera discreta rispetto alle soft usate in precedenza. Con l’ingresso in pista della vettura di sicurezza c’è stato uno scambio via radio tra il ilota e il muretto e di comune accordo hanno deciso che era meglio continuare con le medie montate qualche giro prima. La paura del team e del pilota era ripetere il pessimo primo stint di gara visto che avrebbe dovuto accontentarsi anche di un set di pneumatici usati.

 

Perché Vettel è finito fuori dai punti?

La gara del pilota tedesco era stata impostata diversamente rispetto a quella di Leclerc. È partito con le gomme medie che dovevano garantire un primo stint piuttosto lungo. Un testacoda in curva 1 ha complicato la gara del campione del mondo che ha dovuto ricorrere ad un primo pit stop molto anticipato. Vista la situazione il muretto di Maranello ha optato per montare sulla monoposto di Vettel le gomme hard che nessuno prima aveva utilizzato in questo fine settimana. L’obiettivo era quello di cercare di arrivare fino alla bandiera a scacchi cosa che non è stata possibile perché, intorno al giro 38, c’è stato un repentino aumento dei tempi sul giro. È stato richiamato ai box sfruttando il regime di Safety Car e così ha potuto sfruttare fino alla bandiera scacchi le soft nuove. Dopo il restart ha impiegato otto giri per scavalcare la Williams di Latifi e due per scavalcare la Haas di Magnussen. Negli ultimi giri si è portato in scia a Giovinazzi (posizione 10) ma non è stato in grado di scavalcarlo. A differenza di Leclerc, Vettel non si è sentito a suo agio con la macchina ma ha anche ammesso di aver rovinato la sua gara con l’errore fatto nei primi giri di gara: “La macchina era estremamente difficile da guidare nel traffico. Con il mio errore, ho distrutto le mie possibilità di fare bene. Ho avuto difficoltà a sorpassare macchine più lente di me. In gara non avevamo la stessa velocità delle qualifiche”.

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