Formula 1, le gomme Pirelli per il GP Monza in Italia
A Monza verranno utilizzate la C3 come Hard, la C4 come Medium e la C5 come Soft, esattamente come lo scorso anno, quando la pista era stata appena riasfaltata. Dopo dodici mesi di utilizzo, l'asfalto avrà inevitabilmente subito un processo di invecchiamento, ma ciò non dovrebbe incidere in maniera sostanziale sul ventaglio di strategie possibili sul circuito che richiede il carico aerodinamico più basso di tutta la stagione
F1 A MONZA: LE GOMME PER IL WEEKEND DEL GP D'ITALIA
- Non cambia la selezione di mescole per il GP d'Italia all’Autodromo Nazionale Monza verranno infatti utilizzate la C3 come Hard, la C4 come Medium e la C5 come Soft, esattamente come lo scorso anno, quando la pista era stata appena riasfaltata. Dopo dodici mesi di utilizzo, l’asfalto avrà inevitabilmente subito un processo di invecchiamento, ma ciò non dovrebbe incidere in maniera sostanziale sul ventaglio di strategie possibili sul circuito che richiede il carico aerodinamico più basso di tutta la stagione.
HARD E MEDIUM IN GARA
- Le mescole più utilizzate in gara saranno con ogni probabilità la Hard e la Medium. Il livello di graining dovrebbe essere presumibilmente inferiore rispetto a quello riscontrato lo scorso anno, quando il manto non era ancora rodato. Il tempo perso in pit-lane per il cambio gomme è tra i più elevati del calendario: le squadre cercheranno quindi di allungare il più possibile gli stint, tenendo sotto controllo il degrado, per provare a fermarsi solamente una volta per il cambio gomme.
I SORPASSI
- La difficoltà nei sorpassi, dovuta soprattutto alla ridotta efficacia del DRS quando il carico aerodinamico di base è ai minimi, è un ulteriore elemento che, spesso, fa pendere la bilancia della strategia verso la sosta singola. A controbilanciarli potrebbe esserci il fattore temperatura: se fossero elevate – l’inizio di settembre in Lombardia può riservare ancora un clima da piena estate – il degrado dei pneumatici potrebbe accelerarsi e, di conseguenza, rendere il doppio pit-stop più competitivo.
IL TEMPIO DELLA VELOCITA'
- La pista di Monza è universalmente conosciuta come il Tempio della Velocità. Non è un caso che proprio questa pista detenga ancora il primato della gara con la velocità media più elevata (l’edizione del 2003 vinta da Michael Schumacher con una media di 247,586 km/h) e quella del giro di qualifica più veloce, sempre in termini di velocità media (Lewis Hamilton con la Mercedes nel 2020 in 264,362 km/h). Lo scorso anno la pole position firmata da Lando Norris è stata ottenuta con una velocità media sul giro di 263 km/h.
- Il tracciato, lungo 5,793 km e caratterizzato da undici curve, viene percorso per circa l’80% a piena potenza, con monoposto configurate con il livello di carico aerodinamico più basso della stagione, al fine di ridurre al minimo la resistenza all’avanzamento.
- In questo contesto diventano determinanti la stabilità in frenata e la trazione in uscita di curva, in particolare nelle chicane – come la Prima Variante e la Variante Ascari – dove la velocità cala repentinamente. Le sollecitazioni laterali entrano invece in gioco nelle curve più veloci del circuito, come la Biassono e la leggendaria Parabolica, oggi dedicata a Michele Alboreto.
- Dopo il completo rifacimento dell’asfalto effettuato nel 2024, quest’anno l’autodromo ha concentrato i lavori sul miglioramento delle aree riservate al pubblico. Sono stati aggiunti oltre quattromila posti di gradinata destinati agli spettatori con biglietto prato – senza sedile assegnato in tribuna – ed è stata ampliata la zona hospitality sopra i box. La sala stampa, in seguito a quest’ultima modifica, è stata temporaneamente trasferita in una struttura provvisoria a due piani, con una capienza di 400 postazioni, collocata nei pressi delle vecchie rimesse.