Horner-Red Bull, cosa è successo e la situazione oggi: tutte le tappe per del caso
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In pista la Red Bull ha ripreso da dove aveva lasciato vincendo i primi due Gran Premi della stagione. Ma fuori dal circuito, da inizio febbraio si è scatenato il caos, con battaglie e fazioni: al centro Christian Horner, team principal indagato per comportamenti inappropriati verso una dipendente che ha sporto denuncia. Poi a cascata si sono aggiunti Jos Verstappen, Helmut Marko e anche Oliver Mintzlaff, ceo del gruppo. Di seguito le tappe del caso, a cura di Niccolò Severini
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- In pista la Red Bull ha ripreso da dove aveva lasciato vincendo dominando i primi due Gran Premi della stagione, entrambi chiusi con una doppietta. Ma fuori dal circuito da inizio febbraio si è scatenato il caos - con battaglie e fazioni - che ha generato un tutti contro tutti. Al centro Christian Horner, team principal indagato per comportamenti inappropriati verso una dipendente che ha sporto denuncia.
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- Poi a cascata si sono aggiunti Jos Verstappen, papà di Max, Helmut Marko, il super consulente esterno che ha portato proprio l’olandese nel team di Milton Keynes ancora minorenne. In scena anche Oliver Mintzlaff, ceo del gruppo e delle voci che vorrebbero Verstappen in Mercedes il prossimo anno.
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- Il team principal viene convocato per un’udienza dagli avvocati esterni che seguono l’indagine interna. Cominciano a circolare le prime ipotesi sul suo futuro e sulla possibilità di mantenere il suo ruolo nella scuderia.
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- La Red Bull presenta la macchina per il Mondiale 2024. Allo svelo della RB20 Horner è regolarmente al suo posto. Sorride, abbraccia i piloti e fa le foto di rito con la nuova monoposto anche se sembra avere un’espressione più provata del solito. Continua a negare i suoi presunti comportamenti inappropriati e ribadisce di essere a completa disposizione dell’azienda per far chiarezza nell’inchiesta. Max Verstappen, intanto, nega che il rapporto con il suo team principal si sia incrinato.
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- Ancora secondo il De Telegraaf, Horner avrebbe offerto 760mila euro per conciliazione alla dipendente che lo ha accusato. Sembra un venerdì decisivo per il futuro di casa Red Bull ma non viene comunicata alcuna notizia.
7/20
- Horner partecipa alla prima conferenza stampa stagionale dei team principal. In una sala stampa che assomiglia più a un’aula di tribunale, naturalmente l’attenzione è (quasi) tutta per lui, ma alle domande sull’inchiesta risponde con la formula: “Non posso dire nulla ma tutti all’interno della squadra speriamo finisca presto”. Intanto i suoi colleghi, su tutti, Wolff e Brown chiedono chiarezza: “Red Bull deve garantire trasparenza sull’accaduto”.
8/20
- Horner è regolarmente in viaggio per il Bahrain per il primo Gran Premio della stagione. Si attendono comunicazioni nella serata di Manama e puntualmente arriva la nota ufficiale della casa madre di Red Bull (non Racing): Christian Horner viene scagionato e rimane al suo posto. Il comunicato: “L’indagine indipendente fatta contro Horner è completa e la Red Bill conferma che le accuse sono state respinte. La denunciante ha diritto di appello. La Red Bull è sicura che l’investigazione sia stata giusta, rigorosa e imparziale”.
9/20
- Ai microfoni di Sky Sport Horner parla del caso: “Felice di essere di nuovo in pista, è stato un periodo complicato ma sono contento di poter tornare a fare il mio lavoro”. Ma nel pomeriggio, durante le libere 2 in Bahrain, un nuovo attacco: un account anonimo diffonde un Google drive contenente le presunte prove del caso Horner mandandolo per mail a un centinaio di destinatari, tra cui i vertici Fia e Liberty Media più tutti i giornalisti con accredito permanente.
10/20
- I file diffusi sono gli screen delle chat WhatsApp tra il team principal e la dipendente che lo ha accusato. Il dirigente risponde: “Non commenterò queste speculazioni anonime ma smentisco, ancora una volta, il contenuto. Ho rispettato l’integrità dell’inchiesta indipendente e ho collaborato al cento per cento e sono stato scagionato”
11/20
- Durante le terze libere del GP del Bahrain, Horner lascia il suo muretto per un incontro con il presidente della Fia Mohamed Ben Sulayem e il presidente della F1 Stefano Domenicali
12/20
- Horner entra nel paddock accompagnato dalla moglie Geri Halliwell, ex Spice Girl. I due si mostrano alle telecamere per mano, tranquilli e sorridenti. Intanto, Max Verstappen vince la prima gara stagionale e Perez completa la doppietta Red Bull. I piloti nelle interviste confermano di essere focalizzati solo sulla pista e non dalle vicende del team. A fine gara però, Christian Horner viene ripreso durante un acceso scambio di battute con Jos Verstappen, papà di Max, nell’hospitality della Red Bull ma la conversazione termina con un abbraccio.
13/20
- Entra deciso nella vicenda anche Jos Verstappen che al Daily Mail attacca Horner: “Ci sarà tensione finche Horner resterà nella sua posizione. Il team sta correndo il rischio di spaccarsi. Non si può andare avanti così, la situazione esploderà. Sta facendo la vittima mentre è l’unico che sta causando problemi”
14/20
- Nel paddock cominciano a circolare rumors su un possibile addio di Verstappen alla Red Bull direzione Mercedes per il caos interno. Toto Wolff non chiude la porta: “Quasi impossibile, ma teniamo aperto lo scenario”. Russell gli fa eco: “Mercedes deve avere i migliori possibili e lui è il migliore in griglia. Sarebbe bello”.
16/20
- “Verstappen continuerà a vincere per la Red Bull come da contratto (fino al 2028, ndr). Jos parla per sé così come fa Max. L’inchiesta ha chiarito le cose, ma non le renderò pubbliche. Mi piacerebbe farlo ma non posso per via delle restrizioni. È stato un periodo impegnativo da cui qualcuno voleva trarre vantaggio. Ma per quanto mi riguarda è chiuso”. Alla fine sbotta e chiede rispetto per la sua famiglia: “Mia moglie mi ha sempre supportato. Ora smettete di intrufolarvi nella vita della mia famiglia”.
17/20
- Verstappen conquista la seconda pole position dell’anno, ma si continua a parlare di Red Bull soprattutto fuori dalla pista. Il super consulente esterno del team, l’80enne Helmut Marko – che puntò prima su Vettel e poi scelse proprio Max Verstappen – rivela alla tv austriaca ORF che potrebbe essere sospeso dal team: “Esiste questa possibilità, ma sarò io a decidere”. Intanto Max si schiera con il suo padrino sportivo: “Avremmo un bel problema se se ne andasse”.
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- A Gedda arriva anche Oliver Mintzlaff, Ceo del gruppo sportivo Red Bull: “Verstappen e Marko rimarranno al loro posto”. Parla anche l’austriaco, accusato di essere il colpevole della diffusione delle chat di Horner con la dipendente: “Ho avuto una buona conversazione con Mintzlaff. Non abbiamo bisogno di ulteriori voci. Ringrazio Verstappen per il supporto. Lui in tutta questa situazione è l’unico che è andato sempre dritto senza distrazioni”. Infatti Max vince anche la seconda gara dell’anno e consolida la vetta del mondiale.
20/20
- Rimbalza una nuova voce secondo cui Horner lascerà la Red Bull prima del Gran Premio di Australia. Si alimentano di nuovo i rumors della spaccatura all’interno del team tra la fazione austriaca (a favore di Marko) e quella thailandese guidata da Chalerm Yoovidhya detentore del 51% del gruppo Red Bull (a favore di Horner) attorno alla questione team principal e ciò che ne è scaturito.