F1, GP Giappone: le caratteristiche del circuito di Suzuka. FOTO
il circuito
fotogallery
14 foto
Il quarto appuntamento del Mondiale di Formula 1 è in Giappone in uno dei circuiti più amati da piloti e appassionati. L'imprevedibilità del meteo ha reso spettacolari le gare corse a Suzuka, per la prima volta in calendario ad aprile, spesso decidendo il titolo mondiale, come quello di Verstappen nel 2022. Tutto in diretta su Sky e in streaming su NOW
1/14
- La Formula 1 arriva in Giappone: è la 38^ edizione del GP del Paese del Sol Levante. Il quarto appuntamento del 2024 si corre sul circuito di Suzuka, uno dei più amati dai piloti e dagli appassionati
4/14
- Il Gran Premio del Giappone non si è sempre corso a Suzuka: 4 gare, infatti, hanno avuto luogo nel circuito del Fuji
- Le prime due edizioni, corse nel 1976 e nel 1977, sono state vinte da Andretti, mentre le più recenti, nel 2007 e nel 2008, da Hamilton
6/14
- Storico e amato dai piloti, il layout di Suzuka è unico a forma di "8"
- A livello tecnico, va ad esaltare l’efficienza aerodinamica delle vetture. Il tracciato presenta dei dislivelli altimetrici ed offre zone ad alta velocità alternate a settori difficili da affrontare, come la chicane che immette sul rettilineo finale
7/14
- Il settore iniziale è caratterizzato da una serie di curve rapida successione ad “S” e la Spoon Curve, curva a semicerchio a raggio costante in contropendenza. Una chicane prima del rettilineo finale, uno dei punti più delicati, per aderenza e per situazioni di sorpasso, di tutto il circuito
10/14
- Michael Schumacher e la Ferrari sono il pilota e il team più vittoriosi a Suzuka: 6 vittorie per il tedesco, seguito da Vettel e Hamilton a quota 4, e 7 per la Rossa, che condivide il podio con la McLaren
11/14
- Dopo lo stop di due anni a causa della pandemia di Coronavirus (nel 2020 e nel 2021), tutte le edizioni successive sono state vinte da Max Verstappen sulla Red Bull
- Nel 2022, dopo la vittoria di una gara fortemente condizionata dalla pioggia, l'olandese si laurea anzitempo campione del mondo per la seconda volta in carriera