Formula 1. Duelli, ruotate, ritiri: la notte perfetta del GP del Bahrain

Formula 1

Carlo Vanzini

In Bahrain è andato in scena un GP con gli ingredienti perfetti: spettacolo e adrenalina. La ciliegina sulla torta è stata la doppietta di Vettel. Ma non si pensi che la Mercedes sia in difficoltà. Il motto resta: piedi per terra, testa bassa e tanto lavoro

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Tu chiamale se vuoi emozioni. Sono quelle che il gran premio del Bahrain ci ha regalato, proprio nel week end in cui Liberty Media annuncia il programma per aumentare lo spettacolo in Formula 1. Duelli, ruotate, ritiri e strategie diverse. Tutti ingredienti perfetti per una notte perfetta, di spettacolo e adrenalina. A rendere tutto ancor più elettrizzante ci hanno pensato Vettel e la Ferrari. Quando è diventata evidente e vincente la scelta Mercedes, di effettuare una sola sosta, ecco la "piacevole follia", di andare fino in fondo con Vettel, senza ulteriori pit stop, unico jolly da giocare per portarla a casa. Scelta che ha fatto diventare i capelli bianchi anche ai più giovani tifosi della rossa, ancora scossi dall'infortunio di Francesco, meccanico della posteriore sinistra e dal ritiro di Raikkonen.

La Ferrari si è presa un altro rischio, come in Australia, quando ha deciso di ritardare il più possibile la sosta dello stesso Vettel e in entrambi i casi ha pagato, spiazzando i Mercedes, forse non più abituati a fare i conti con le furbizie altrui, dopo quelle provate con il finto pit stop pronto per Bottas e quella a scarificare Hamilton per rallentare Vettel, prima della sua sosta. Sembra una Ferrari con più fantasia, ma i rischi presi qui e in Australia fanno capire che Mercedes, pur sconfitta, ha qualcosa ancora in più.

In Cina per la SF71H sarà un po' più difficile per la configurazione di pista, ma dopo averne vinte due su due, a inizio stagione, come non accadeva dal 2000, 2001 e 2004, 3 dei cinque anni mondiali di Schumacher, i facili entusiasmi potrebbero prendere il sopravvento. No, niente di più sbagliato! I piedi per terra, la testa bassa e il tanto lavoro, storico motto di Arrivabene, sono quanto mai fondamentali adesso, per perseguire la via dello sviluppo, ricordando che la stagione è eterna, con ancora 19 gare che, lasciatecelo dire, speriamo possano essere tutte così intense. Tu chiamale emozioni, appunto...