Marquez non fa più notizia. Ormai c'è solo un ri-Vale

MotoGp
Marc Marquez e Valentino Rossi (Foto Getty)
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Dominatore incontrastato della MotoGP, lo spagnolo della Honda non ha snagliato un colpo finora. In Italia, al Mugello, Rossi potrebbe puntare anche sul fattore campo per non farlo definitivamente scappare

di Lucio Rizzica

Oramai uno che vince cinque gare su cinque, partendo sempre dalla pole, anche quando parte male, non fa più notizia. Quindi oggi non vorrei parlare di Marc Marquez, un autentico alieno che col pokerissimo eguaglia Valentino Rossi (2008) e Doohan (1997) e vola sempre più in testa al Mondiale.

Mettere un freno - Non vorrei parlare di Marc Marquez al quale solo i regolamenti possono mettere forse un freno (c’è chi suggerisce di rivedere la presenza sulle moto dei torsiometri per la misurazione della coppia di reazione, che darebbero indubbi vantaggi alla guida dello spagnolo).

Marc spavaldo - Non vorrei parlare di Marc Marquez spavaldo quando, dopo il traguardo, dice "non ho mai temuto di perdere, guardavo solo a Rossi lì davanti e neppure mi preoccupavo di quanti sorpassi avrei dovuto fare prima di attaccarlo". Né del Marc Marquez che in realtà di pole consecutive ne ha infilate sei, considerando l'ultima gara dello scorso anno nel quale arrivò al titolo iridato da rookie.

Un alieno
- Non vorrei soffermarmi sui 125 punti tondi tondi in classifica, sulla facilità con cui si è lasciato alle spalle Valentino quando il "tavulliano" ha commesso forse il suo unico errore alla S veloce. Non vorrei sottolineare che lui, Marquez, ieri di errori invece ne ha fatti tanti partendo male, girando largo, sembrando poco sintonizzato con quello che accadeva in pista perché forse cosciente che tanto sarebbe accaduto tutto lo stesso, come se lo aspettava, come se lo immaginava, come lo ha fatto accadere.

L'unico ri-Vale... - Oramai uno che inanella giri record e statistiche come trangugiasse smarties non desta più scalpore. Uno che frantuma ogni record non solo fa sorgere la voglia di intravederne un rivale, ma persino sorprende quando si trova dietro a dover rimontare, come a Le Mans. Ennesima grande prova da dominatore assoluto del Mondiale, che stavolta ai box prima di lucidare la sua moto ha dovuto staccare i resti degli adesivi degli sponsor staccati a folate agli avversari. Con Lorenzo e Pedrosa in ombra, tutto torna a pesare sulle spalle di Valentino.

Una stagione nata finita - Il Motomondiale, lo spettacolo, la salvezza di una stagione nata finita. E Valentino (guardando al Mugello) ha dimostrato di esserci già un po’ di più di prima. E si spera in una gara d'altri tempi quantomeno per preservarci dalla necessità di inventare nuovi aggettivi per raccontare la grandezza di Marc Marquez. Non avrei voluto parlare di Marquez anche oggi. Perché uno che vince cinque gare su cinque, partendo sempre dalla pole, anche quando parte male, non fa più notizia. Ma se non avessi parlato di Marquez avrei fatto torto alla sua superiorità straripante, che gli permette di sbagliare e vincere per distacco. Ha testa e moto, cuore e talento. Come fai a non parlarne?