Marquez e gli altri fenomeni a 24 anni: è il migliore di sempre?

MotoGp

Claudio Barbieri

Classe 1993, il campione di Cervera ha già messo in bacheca sei titoli iridati, di cui quattro in MotoGP, infrangendo ogni tipo di record. Se nel motociclismo non ha rivali, Marc se la gioca con i vari Bolt, Phelps, Federer e Woods per essere uno degli sportivi più forti della storia

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Marc Marquez ha conquistato il suo sesto titolo iridato, il quarto in MotoGP. Ad appena 24 anni, il fenomeno di Cervera ha già realizzato quello che nessuno, prima di lui, era riuscito a fare: in dieci stagioni nel circus, ha vinto in sei occasioni, in tutte e tre le classi. Escludendo i primi due anni di ambientamento in 125, Marquez ha in seguito dominato letteralmente il Motomondiale, frantumando record su record e diventando il pilota più giovane ad aggiudicarsi titolo, vittoria, pole, best lap, podio. Marc è anche il più giovane pilota di sempre a essere arrivato a 60 successi, detiene il record di pole davanti a Lorenzo e Rossi e non ha alcuna intenzione di fermarsi. Giusto per citare due mostri sacri del motociclismo, Giacomo Agostini a 24 anni aveva vinto solo un titolo in 500, mentre Valentino Rossi nel 2003 era a quota 5, di cui tre consecutivi nella classe regina (uno in 500, due nella neonata MotoGP). Impossibile fare paragoni in epoche molto differenti per regolamenti e qualità degli avversari, però Marquez sembra ben avviato per poter infrangere ogni tipo di record e diventare uno degli sportivi più vincenti di sempre. Alla sua età, erano in pochi fra i ‘goat’ (greatest of all time) ad avere una bacheca così ricca: leggere per credere…

USAIN BOLT

Classe 1986, il giamaicano è considerato a ragione lo sprinter più forte di tutti i tempi, essendo stato l'unico atleta nella storia ad avere vinto la medaglia d'oro nei 100 m e nei 200 m in tre edizioni consecutive dei Giochi olimpici (2008, 2012 e 2016). A 24 anni, Bolt aveva conquistato due medaglie d’argento ai Mondiali di Osaka del 2007, tre ori olimpici a Pechino (quello nella staffetta 4x100 gli sarà tolto per la squalifica postuma del compagno giamaicano Nesta Carter) e altrettanti titoli iridati a Berlino 2009, dove riscrisse la storia dell’atletica, frantumando i record del mondo dei 100 m (9’’58’’) e 200 m (19’’19). Usain è uno dei pochi a potersela giocare con Marc tra i top 24enni di sempre. 

MICHAEL PHELPS

Probabilmente il più grande atleta della storia. Per lui parlano i numeri: 23 medaglie d’oro (13 individuali e 10 staffette, record assoluto) di cui 8 solo a Pechino 2008 e 28 podi alle Olimpiadi, 26 titoli iridati (con 33 podi complessivi), 39 record del mondo battuti in otto discipline e 83 medaglie complessive in carriera. Lo Squalo di Baltimora è stato il primo nuotatore ad aver vinto in quattro diverse Olimpiadi la stessa disciplina individuale, oltre che due prove a squadre: ha raggiunto questo obiettivo a Rio 2016, con i trionfi sui 200 m misti e delle staffette 4x200 m stile libero e 4x100 m mista. Nel 2009, a 24 anni, il Kid aveva già in bacheca 14 ori e due bronzi olimpici, 23 titoli iridati (tra cui quello in vasca corta a Indianapolis 2004) e 4 argenti, con 39 record del mondo battuti (di cui 2 in vasca corta). Senza contare Giochi PanPacifici e Trials: ecco perché Michael Phelps è considerato il più grande di tutti…

SEBASTIAN VETTEL

Tornando nel motorsport, ci si accorge come in Formula 1 si diventava campioni del mondo in età adulta. Il più grande, Michael Schumacher, ha vinto i primi due titoli con la Benetton a 25 e 26 anni, mentre Senna ha dovuto aspettare i 28. Bisogna spostarsi sulle nuove leve per poter avere un metro di paragone con Marquez: Sebastian Vettel, a 24 anni, aveva conquistato già due titoli iridati, nel 2010 e nel 2011, entrambi a bordo della Red Bull. Proprio la scuderia austriaca si è posta come obiettivo quello di far diventare Max Verstappen (classe 1997) il più giovane campione del mondo della storia del circus, record che ad oggi appartiene proprio al ferrarista, iridato nel 2010 a 23 anni. 

ROGER FEDEDER

Lo chiamano (a ragione) King e Maestro perché è il giocatore che è stato più a lungo il numero 1 del mondo, sia come settimane totali in vetta al ranking mondiale ATP (302), sia per quelle consecutive (237, dal 2 febbraio 2004 al 17 agosto 2008). Roger detiene anche il record di trionfi nei tornei del Grande Slam (19) ed è uno degli otto giocatori della storia del tennis ad aver completato il Career Grand Slam. A 24 anni, lo svizzero aveva già in bacheca 39 trionfi nel circuito ATP, di cui otto titoli dello Slam, così suddivisi: quattro Wimbledon, due Australian Open e altrettanti US Open. Anche se la grandezza del Maestro, così come quella di pochi eletti (tra cui Valentino Rossi) è l’eternità della vittoria…

TIGER WOODS

Nella sua carriera, l’americano ha vinto 106 tornei professionistici, di cui 14 Major, mantenendo la prima posizione del ranking mondiale per un totale di 683 settimane, di cui 281 consecutive (dal giugno del 2005 all'ottobre del 2010). È inoltre l'unico golfista della storia ad aver detenuto tutti i quattro tornei Major contemporaneamente ed è stato il primo a sfondare il muro del miliardo di dollari di guadagni tra vittorie e sponsor. Classe 1975, Woods nei sui primi 24 anni ha conquistato 27 tornei (24 nel PGA Tour, 3 nel circuito europeo), tra cui cinque Major: due volte il PGA Championship, ma anche Masters, British Open e US Open. 

LEO MESSI

Difficile fare il paragone tra uno sport individuale e uno di squadra, ma è impossibile tenere fuori da questo gioco i calciatori. A 24 anni, Leo Messi aveva già sul caminetto di casa cinque vittorie nella Liga, due Coppe di Spagna, cinque Supercoppe, tre Champions, due Supercoppe europee e altrettanti Mondiali per club, tutti vinti con il Barcellona. A quello, il fenomeno di Rosario aveva aggiunto l’oro olimpico con l’Argentina e il Mondiale Under 20, mentre a livello personale poteva contare su tre Palloni d’Oro, un Fifa World Player e otto titoli di miglior marcatore equamente divisi tra Liga e Champions. Niente male davvero…

KOBE BRYANT

Michael Jordan vinse il suo primo anello nel 1991, a 28 anni. Fino ad allora, Sua Altezza aveva conquistato ‘solo’ due ori olimpici con gli USA e un campionato NCAA con North Carolina. Stesso destino per LeBron James, con un bronzo e un oro alle Olimpiadi, prima di diventare campione NBA con gli Heat a 27 anni. A livello di precocità, ha battuto MJ quel Kobe Bryant che per molti aspetti si è avvicinato al numero 23 dei Bulls. Nel 2002, Kobe aveva già conquistato da protagonista tre titoli NBA con la maglia dei Los Angeles Lakers, era stato cinque volte All Star, vincendo anche il premio di MVP nel 2002 e la gara delle schiacciate nel 1997. Negli anni seguenti, Bryant si separerà da Shaq, cambierà numero ma non smetterà mai di vincere e di stupire.