Il Dovi si presenta domenica a Valencia con 21 punti di ritardo da Marc Marquez nell'ultima sfida iridata dell'anno: vincere il titolo è un'impresa difficile ma non impossibile, come dimostra la storia del Motomondiale
LA PROGRAMMAZIONE - LA CLASSIFICA
CHI VINCE IL MONDIALE? LE COMBINAZIONI
Diciassette. Se Marc Marquez e Andrea Dovizioso sono superstiziosi, meglio che non leggano questa statistica. Già, perché domenica a Valencia la MotoGP assegnerà il titolo mondiale della classe regina all’ultima gara per la 17^ volta nella sua storia, con il pilota della Ducati chiamato a recuperare ben 21 punti da MM93. La rimonta di chi partiva dietro è avvenuta in quattro occasioni, ovvero nel 25% dei casi: nel 1966, nel 1992, nel 2006 e nel 2015. Una percentuale che non lascia sicuramente tranquillo Marc Marquez, che nel 2013 conquistò il Campionato dopo aver gestito un rassicurante margine di 14 lunghezze su Jorge Lorenzo, chiudendo in terza piazza una gara vinta proprio dal pilota della Yamaha. I due spagnoli sono protagonisti della remuntada più discussa di sempre, quella del 2015, quando a perdere il Mondiale fu Valentino Rossi.
2015, biscottone alla iberica?
Valentino arrivò all’ultima gara con un vantaggio risicato sul compagno Jorge Lorenzo, appena 7 punti, ma soprattutto dopo la battaglia (nel vero senso del termine) di Sepang, con il famoso ‘calcio’ rifilato a Marquez, che gli costò la sanzione più pesante: partenza dal fondo della griglia nel GP decisivo di Valencia. Il ricorso respinto dal Tas costrinse Vale a un Gp a inseguimento, in cui sfiorò la clamorosa impresa, dopo aver recuperato ben 22 posizioni. Il Dottore chiuse in quarta piazza, dietro a un terzetto tutto iberico formato da Lorenzo, Marquez e Pedrosa, con il numero 93 che sembrò piuttosto blando nei tentativi di sorpasso al connazionale, tanto da far urlare allo stesso Vale la parola “biscottone”, sempre con il sorriso, questa volta però molto amaro. Rossi sarebbe stato iridato nel caso in cui le due Honda avessero passato Lorenzo…
2006, la favola di Nicky
Anche una leggenda come Valentino ha un triste primato: due volte si è giocato il Mondiale all’ultima gara e in entrambi i casi lo ha perso, pur partendo in vantaggio. Anche nel 2006 il teatro è Valencia, anche se i fatti andarono molto diversamente rispetto al 2015. Rossi si presentava in Spagna forte di un vantaggio di 8 punti sulla Honda di Nicky Hayden, dopo che l’americano era stato letteralmente steso dal compagno di squadra Dani Pedrosa nel penultimo appuntamento del Campionato in Portogallo. Al Dottore bastava anche arrivare alle spalle del suo rivale, ma al quarto giro incappò in una scivolata che gli fece perdere posizioni fino al 13^ posto finale: Hayden, quasi incredulo, chiuse sul terzo gradino del podio vincendo il Mondiale con 5 lunghezze di vantaggio sull’amico della Yamaha.
1992, la beffa all’eroe Doohan
Quel Mondiale era saldamente nelle mani di Mick Doohan, almeno fino al terribile incidente nelle prove di Assen, quando l’australiano si fratturò una gamba. Il pilota della Honda dovette abbandonare il Campionato con un vantaggio di ben 65 punti sul più diretto rivale, Wayne Rainey, che rimontò quasi tutto lo svantaggio e arrivò alla gara finale di Kyalami, in Sudafrica, con appena due lunghezze da recuperare. Doohan, ben lontano dal 100 percento della forma (il Dottor Costa confesserà che il pilota aveva rischiato seriamente di perdere l’arto), corse da eroe e terminò quella gara al sesto posto, ma non riuscì a fermare la rimonta di Rainey, che finì terzo e vinse il suo terzo titolo consecutivo per soli 4 punti.
1966, il primo di Ago
Anche un fenomeno come Giacomo Agostini fa parte della ristretta lista di piloti capaci di portare a casa un titolo in rimonta nell’ultima gara. Il teatro fu quello di Monza, quando il giovane italiano arrivò a giocarsi il Campionato della classe 500 con una leggenda del calibro di Mike Hailwood. Agostini, in sella alla MV Agusta, partiva indietro in classifica di due lunghezze; vinse la gara nonostante una brutta partenza, sfruttò il ritiro dell’avversario e andò a conquistare il primo Mondiale nella classe regina. In futuro ne arriveranno altri sette, che porteranno a 15 il suo straordinario e finora irraggiungibile bottino.