Ducati, Ciabatti: "Non credo che potremo ridare lo stesso ingaggio a Lorenzo"
MotoGpPaolo Ciabatti, direttore sportivo della Ducati, ha parlato a Motorsport.com dei contratti di Lorenzo e Dovizioso: "Non penso che potremo dare a Jorge lo stesso ingaggio di quando è arrivato in squadra, ricompenseremo Andrea per quello che ha fatto nel 2017"
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La passata stagione ha riservato molte emozioni alla squadra Ducati e ai suoi tifosi. Andrea Dovizioso ha tirato fuori dal cilindro una stagione magica, contendendo il titolo mondiale a Marc Marquez fino all’ultima gara. Stagione diametralmente opposta invece per Jorge Lorenzo. Il team di Borgo Panigale probabilmente si aspettava qualcosa in più dallo spagnolo, ma i problemi di adattamento con la nuova moto hanno condizionato il campionato dell’ex pilota Yamaha. La Ducati ripartirà ancora da Dovizioso e Lorenzo in questo 2018, ma Paolo Ciabatti chiarisce alcune cose importanti prima dell’inizio della stagione in un’intervista a Motorsport.com: "L'intenzione è di continuare a lavorare con entrambi i piloti, ma prima il nostro limite economico deve essere chiaro. Parleremo con i nostri sponsor, perché Telecom Italia ha deciso di lasciarci, e quando avremo un'idea di quanti soldi abbiamo a disposizione, allora sarà più facile parlare con i manager". Il direttore sportivo della Ducati si sofferma poi sul contratto di Lorenzo, in scadenza a dicembre 2018: "È evidente che la situazione è molto diversa rispetto al 2016. Quando abbiamo ingaggiato Jorge, aveva un'altra offerta molto importante dalla Yamaha per altri due anni ed era il campione del mondo in carica. La Ducati ha fatto uno sforzo per attirare l'attenzione di Lorenzo, ma quello era un momento particolare. Il budget a disposizione per lo stipendio dei piloti è interessante, ma non penso che potremo dare a Jorge lo stesso ingaggio di quando è arrivato in squadra. Quando abbiamo rinnovato Andrea, a metà del 2016, non aveva mai vinto con la Ducati. Queste cose dovrebbero essere considerate. Ora abbiamo un pilota come Jorge, con uno stipendio molto alto e un altro come Andrea, il cui contratto è interessante ma non allo stesso livello. Ricompenseremo quello che Andrea ha fatto nel 2017. Un pilota come lui, con un contratto in scadenza alla fine di quest'anno, come la maggior parte dei big, è nella condizione di trattare meglio di prima".