Questa settimana sul circuito di Barcellona si sono svolti due giorni di test Michelin, necessari al fornitore unico di pneumatici e ai team per prendere contatto col nuovo asfalto e confidenza con il layout rivisitato della pista. Ecco dunque il punto della situazione per quanto riguardo la MotoGP
I test “pre-season” e “in-season” rivestono un’importanza cruciale in MotoGP per permettere alle Case costruttrici di raggiungere il livello di competitività desiderato. Durante il campionato, il numero delle giornate di prova concesse ai team è definito dal regolamento che deve coniugare le esigenze di sviluppo dei costruttori con il contenimento dei costi.
Test “pre-season” ed “in-season”
Dopo l’ultima gara della stagione i team hanno a disposizione normalmente due giornate di test ufficiali da sfruttare a Valencia il martedì e mercoledì successivi al GP che chiude l’anno di corse. Dopo questo primo approccio alla nuova stagione, tutti i test vengono obbligatoriamente sospesi nei mesi di dicembre e gennaio (Winter Test Ban). A questo punto si entra nel vivo del pre-season con tre sessioni di test ufficiali Dorna/IRTA. Nel 2018 la sequenza dei circuiti che hanno ospitato la MotoGP è stata: Sepang in Melesia, Buriram (nuova pista in Tailandia che ospiterà per la prima volta il Motomondiale in ottobre) e infine Losail in Qatar prima dell’apertura della stagione.
Iniziato il campionato (“in-season” appunto), le squadre possono decidere di effettuare altre sessioni di test “non ufficiali” (quindi non Dorna/Irta). La quantità di questi ultimi, però, cambia a seconda delle concessioni regolamentari determinate dai risultati sportivi del team nella stagione precedente. Ducati Racing, Honda HRC (Repsol) e Yamaha (Movistar) possono scendere in pista per un massimo di cinque giorni. Invece Aprilia, KTM e Suzuki, hanno a disposizione un numero illimitato di giornate, mentre sono sei i giorni “unofficial” che possono sfruttare tutti gli altri team.
Per tutte le Case, però, vige la regola del Summer Break, ovvero il divieto di test che quest’anno sarà dal 16 luglio al 2 agosto, l’intervallo compreso cioè tra il Gran Premio di Germania e quello della Repubblica Ceca.
Quanti giorni ancora a disposizione nel 2018?
Fino ad ora Ducati e Yamaha Factory hanno usato tre dei cinque giorni a disposizione, mentre Honda solamente due. Ducati è scesa in pista per due giorni a Jerez alla fine di novembre e successivamente al Mugello questo mese per una sola giornata in vista del GP di casa. Yamaha invece ha girato a Sepang prima della pausa invernale e quindi si è presentata sulla pista toscana con il team al completo per un giorno. Honda Repsol, oltre che in Andalusia a fine marzo, ha sfruttato a sua volta il circuito di Scarperia dove i top team sono arrivati in massa per preparare l’appuntamento del 3 giugno. I conteggi non comprendono i recenti test Michelin di Barcellona, che non rientrano nel computo delle giornate a disposizione perché sono stati organizzati dal fornitore unico di pneumatici per raccogliere dati e comprendere a fondo le caratteristiche del nuovo asfalto del Montmelò.
Prime date per la stagione 2019
Arrivano anche le prime certezze per il 2019, annata che si preannuncia caldissima sia per i molti “cambi di sella” che per il mercato dei team satellite. Quest’ultimo vedrà, ad esempio, Tech3 con KTM. Anche in virtù di questi cambiamenti, i test pre-season saranno cruciali per i piloti e per le squadre in preparazione al GP del Qatar. La prima ufficialità arriva dalla Malesia, dove dall’1 al 3 febbraio potranno scendere in pista i collaudatori. Successivamente sarà la volta dei piloti ufficiali, che gireranno a Sepang dal 6 all’8 dello stesso mese.