Assen accoglie la MotoGP: per Valentino è la pista dei bei ricordi ma anche della verità. Ma la campanella d'allarme dell'ultima chiamata suona anche per la Ducati
Le parole dei piloti ci danno la percezione di come Assen possa essere un passaggio essenziale di questo Mondiale. Principalmente per Rossi perché se è vero che su questa pista ha scritto le pagine più bella sua carriera è altrettanto vero che proprio qui un anno fa ha vinto per l’ultima volta. Si ripresenta dopo 17 gare con la certezza che se vuole provare a dare una sferzata al campionato questo è il posto giusto, ma con le perplessità legate ad una Yamaha M1 non estremante performante (ed i test il giorno dopo di Barcellona lo hanno confermato). "Di certo c'è solo in fatto che si corre... " - dice sornione il Dottore. Anche per la Ducati suona la campanella dell'ultima chiamata. Una GP18 competitiva su questo tracciato significherebbe ottimismo e punti in vista dei GP amici della Ducati che si correranno in piena estate. Dovizioso e Lorenzo vivono momenti diversi ma di fatto hanno gli stessi punti nel Mondiale in una situazione tecnica che li fa partire alla pari ed entrambi considerano la corsa Mondiale "difficile ma ancora possibile". A Borgo Panigale sanno che è un momento delicato, parlerà la pista che ci farà capire quanto Lorenzo può approfittare dell'abbrivio positivo e quanto Dovizioso ha la forza di rimettersi in corsa. Marquez ha tenuto a sottolineare che qui "la Yamaha parte da favorita" in una dichiarazione che surfa tra la pretattica e la scaramanzia. La Honda può essere, competitiva, ovvio senza dimenticare il fatto che nei test ha fatto dei passi in avanti e poi si lavora già sulla moto 2019. Dopo una serie di incontri ha preso manche forma il nuovo Team Petronas Yamaha, che nascerà da quello che attualmente è il Team di Aspar Martinez e che avrà Dani Pedrosa ed il nostro Franco Morbidelli come piloti. Wilko Zelemberg (pilota ora in forze alla Yamaha ufficiale nel ruolo di osservatore in pista) sarà il Team Manager, annuncio a breve.