MotoGP, Marc Marquez, il re di Aragon: vittoria e allungo in classifica su Dovizioso

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Il pilota n° 93 porta a casa il 4° successo sul circuito spagnolo in cui gli hanno già intitolato una curva. Una vittoria arrivata al termine di una splendida lotta con l'italiano della Ducati: "Non potevo tirarmi indietro"

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LA GARA DI ARAGON GIRO DOPO GIRO

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Vincere ad Aragon è ormai diventata una piacevole abitudine per Marquez, che piazza una vittoria decisiva nella corsa al titolo e smentisce le dichiarazioni “di facciata” della vigilia. Dopo le qualifiche lo spagnolo, padrone di casa e chiaramente stimolato a puntare al successo davanti ai suoi tifosi, aveva fatto calcoli da commercialista, sottolineando come il terzo posto potesse essere un patrimonio di punti da preservare con cura qualora le Ducati lo avessero tenuto dietro. “Niente rischi, ma per una volta meglio fare i conti”, sembrava voler dire. Alla fine però in pista le cose sono andate in maniera profondamente diversa, come spesso accade quando Marquez è impegnato in lotta per i primi posti: un testa a testa avvincente con Dovizioso, una decina di giri passati facendo staccate al limite e non rinunciando mai a dare gas. La ricompensa per lo spagnolo è arrivata sul traguardo: quarta vittoria in carriera ad Aragon (nessuno come lui), circuito su cui ha vinto di più in MotoGP dopo Austin e Sachsenring (6 successi su entrambe le piste). Per Marquez sono 41 vittorie in top-class, la sesta in questa stagione che lo porta ad avere 72 punti di vantaggio su Dovizioso. “Mi sono ritrovato un paio di volte sulla parte più esterna del cordolo – commenta ai piedi del podio - nel mezzo di una bellissima bagarre con Dovizioso: non potevo tirarmi indietro”.

La scelta di cambiare gomme e il testa a testa con Dovizioso

Una vittoria frutto anche della decisione presa all’ultimo istante da Marquez di cambiare l’assetto della sua moto dopo il warm up: “Mi sono preso anche dei rischi con le gomme – racconta il diretto interessato - le dure ci avevano dato garanzie, ma non mi convincevano del tutto. Per quello ho deciso di cambiare per provare a stare dietro a Dovizioso: una mossa che ha funzionato. Tutto il team dopo il warm up mi ha preso per pazzo quando ho detto ‘mettiamo la morbida’: è stata la scelta giusta”. Una delle fase cruciali poi è stata la "lotta a tre" tra Dovizioso, Marquez e Iannone: “È stato bello perché ho sorpassato Dovi alla curva 12, sono andato un po’ lungo e mi sono ritrovato la Ducati all’interno, Iannone all’esterno e poi entrambi erano un attimo dopo davanti a me. Quando ho guardato la Suzuki ho pensato: ‘È stato dietro tutto il tempo, vuoi vedere che adesso che è venuto fuori va a vincere la gara’”. Parole simili a quelle di Dovizioso: “La lotta in tre non la dimenticherò mai, soprattutto perché erano Marc e Iannone; due di certo non facili da gestire”.