MotoGP, Dall'Igna: "Stile Ducati seguito da tanti team, significa che funziona"

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Il conto alla rovescia verso il primo GP del Mondiale 2019 sta per scadere: il 10 marzo tutti in griglia di partenza in Qatar. Antonio Boselli ha raccolto le sensazioni di Luigi Dall'Igna, Direttore Generale del Team, dopo le prime uscite nei test di Losail

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Prosegue positivamente il lavoro ai box del Team Ducati, impegnato a Losail negli ultimi test ufficiali prima dell'inizio del Mondiale con la gara in Qatar del 10 marzo. Dovizioso e Petrucci sono arrivati all'appuntamento con l'obiettivo di confermare i progressi già messi in luce a Sepang: Antonio Boselli ha intervistato il Direttore Generale Dall'Igna per fare il punto della situazione tra MotoGP e Superbike, il cui Mondiale è già iniziato in Australia. 

Non poteva esserci una notizia migliore per la Ducati, che ha dominato in Superbike...
"E' stata una gioia incredibile, perché con una moto al debutto puoi aspettarti qualsiasi cosa. Abbiamo avuto tanti problemi che però in parte abbiamo risolto, sono soddisfatto".

Ti eri immaginato un inizio così?
"Sono sempre molto ottimista nei progetti che seguo. La speranza c'era, ma con tre vittorie siamo andati oltre alle mie più rosee aspettative".

In MotoGP e Superbike c'è una Ducati super competitiva?
"Ci siamo strutturati bene in questi anni, siamo molto solidi".

Molti team si stanno strutturando nello stile Ducati: ti fa piacere o ti dispiace?
"Se tanti team importanti ti seguono è ovvio che ti fa piacere, perché vuol dire che stai percorrendo la strada giusta. Stanno arrivando in maniera strutturata".

Abbiamo notato che nelle velocità di punta Marquez è stato sempre tra i migliori, sia in Malesia sia in Qatar. La Honda vuole rubarvi la supremazia in questo campo?
"A Sepang hanno fatto un passo importante. Anche qui le velocità più alte erano di Marquez e Crutchlow, sicuramente hanno fatto progressi in questa direzione".

Bisogna rispondere in pista...
"E' normale: io cerco di ricucire gli strappi che ho da loro sui loro punti di forza, loro fanno lo stesso con noi su dove siamo forti noi. Fa parte del gioco".