Classifica ribaltata tra le due sessioni del venerdì. Risalgono gli italiani, mentre il capoclassifica Canet, vittima di una caduta in FP2 innescata da un contatto con Lopez, chiude staccato
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C’è più gomma in pista al secondo turno. Situazione ideale, anche grazie al meteo che per ora sorride ai piloti impegnati sul circuito di Assen dove le temperature ancora fresche evidenziano miglioramenti consistenti. Chi aveva brillato meno al mattino, ha potuto recuperare al pomeriggio. Tony Arbolino spicca un salto addirittura di due secondi e mezzo e si prende il secondo miglior tempo. Dietro di lui, Nicolò Antonelli che aveva chiuso la FP1 al tredicesimo posto. Quindi Fenati, partito bene già in FP1, davanti a Gabriel Rodrigo e a un ottimo Celestino Vietti che dal mattino al pomeriggio recupera ben ventuno posizioni, su una pista che non aveva mai visto prima (nemmeno alla play station…). Il più veloce è comunque Jacub Kornfeil, anche lui in progressione. La parte del gambero la fa invece Lorenzo Dalla Porta che si ritrova a fine giornata undicesimo, dopo una discreta partenza in FP1. Ma la moto “gli garba” come ha spiegato ai suoi tecnici con il suo accento toscano. Lecito aspettarsi una buona qualifica per sabato. Manca invece all’appello Aron Canet, fin qui sottotono (ventiduesimo a fine giornata). Lo spagnolo, leader del mondiale non ha avuto modo di rifarsi del ventunesimo posto inziale, causa caduta innescata in FP2 da un contatto con un disattento Lopez. I protagonisti cambiano da una sessione all’altra, ma non è una novità. Se c’è un campionato alla ricerca di un dominatore questa è proprio la Moto 3, per ora orfana dei grandi predatori come Martin, Mir, Binder e Kent che in passato hanno monopolizzato prove e gare. Quest’anno la musica è cambiata, c’è più equilibrio in pista. Canet comanda una classifica non del tutto veritiera. I suoi avversari, per un motivo o per l’altro, scontano inconvenienti e cadute che falsano la lettura dei rapporti di forza. E lo dimostrano i sette diversi vincitori in altrettanti gran premi disputati dall’inizio del campionato. E’ l’unica costante. Domina l’incertezza, più del singolo pilota. E l’incertezza aumenta l’interesse e lo spettacolo.