MotoGP, test Jerez. Risultati della giornata 1: Vinales il più veloce, 14° Valentino Rossi
Dopo aver dominato a Valencia, la Yamaha si conferma protagonista anche nella prima giornata di test a Jerez: il più veloce è Vinales davanti a Quartararo con un motore nuovo. Molto bene la Suzuki, con Mir 3° e Rins 4°. Alex Marquez (17°) al lavoro per la prima volta con la Honda ufficiale, 6° Marc dopo una caduta senza conseguenze. 5° Morbidelli, 9° Petrucci, 10° Dovizioso, 14° Rossi
I piloti della MotoGP, a pochi giorni dalla fine del loro 2019, sono tornati in pista per preparare la stagione 2020 dopo i primi test di Valencia. E a Jerez sono state confermate, a livello di classifica, le stesse indicazioni di Valencia.
Le Yamaha di Vinales e Quartararo sono in testa alla lista dei tempi, anche se considerare il cronometro è l’ultima preoccupazione di queste giornate. Anche perché Quartararo non ha provato un vero time attack con gomma morbida, fermato prima da una bandiera rossa e poi dal meteo: il francese, però, si è concentrato su un nuovo motore, con il quale ha trovato immediatamente ottimo feeling. Innanzitutto, il focus è stato sulle gomme: tante quelle da provare, con nuove soft e medie al posteriore, quelle che i piloti useranno nel 2020, e due prototipi 2021 per i piloti ufficiali.
Molti i box circondati dalla curiosità: partiamo da Pramac, dove purtroppo Pecco Bagnaia non partecipa alle ultime prove dell’anno a causa dell’infortunio di Valencia. Poi, sempre per restare in Ducati, nel team ufficiale è tornato Danilo Petrucci, che in teoria sarebbe dovuto restare fermo ancora per un paio di settimane per un’infiammazione a una spalla che gli aveva già fatto saltare le giornate di test a Valencia. Ma Danilo stavolta è riuscito ad andare in pista, sacrificandosi per conoscere le prime novità della sua moto.
La Ducati ha provato il telaio 2020, di cui Dovizioso si è detto soddisfatto anche se non ancora convinto che possa risolvere tutte le difficoltà del 2019. E infine Avintia: in attesa di Zarco, licenziato Abraham, il team ha affidato la seconda moto, una GP18, al brasiliano Eric Granado.
In Honda, invece, primo contatto con il team HRC ufficiale per Álex Márquez con la moto 2019, ma a far notizia è stata una forte caduta di Marc, senza conseguenze per il pilota a parte una contusione alla spalla destra, ma con qualche danno a una delle due moto 2020 presenti nel suo box. Il campione del mondo ha potuto fare delle comparative anche con la 2019.
Situazione simile a quella della KTM con Pol Espargaró, ed effettivamente anche lui, come Márquez, è stato protagonista di una caduta che ha provocato una bandiera rossa per la rottura degli air-fence. Altra caduta pesante quella di Iker Lecuona, ma nonostante un check al centro medico il pilota è potuto tornare a girare normalmente. Tra i piloti finiti a terra anche Franco Morbidelli e Cal Crutchlow, mentre alcuni problemi tecnici hanno rallentato i programmi di Fabio Quartararo e Michele Pirro.
Nel pomeriggio la pioggia ha interrotto il lavoro dei team, che hanno preferito nella maggior parte dei casi evitare di prendere rischi, con le Suzuki di Mir e Rins in terza e quarta posizione in mezzo alle Yamaha di Vinales, Quartararo e Morbidelli. Marc Márquez finisce sesto, Petrucci e Dovizioso chiudono in nona e decima posizione davanti a Miller, mentre Rossi è quattordicesimo alle spalle dell’Aprilia di Iannone. Diciottesimo Pirro con pochi giri percorsi.
Moto nuovamente in pista martedì 26 novembre per l’ultima giornata del 2019, prima di fermarsi per qualche settimana e prepararsi ai test di Sepang, quando saranno pronte le moto 2020 in tutti i dettagli.