Gara positiva o negativa per il team giapponese? Da una parte il 2° podio di fila di Alex Marquez, dall'altra l'800^ vittoria in top-class sfumata. Analizziamo i numeri emersi nella gara di MotoGP di Aragon: oltre alla Honda il dominio spagnolo, la crisi in gara di Quartararo e le assenze dei campioni del mondo in griglia
850 e zero
Al via del GP di Aragon, la Honda era di fronte ad un bivio: se avesse vinto, avrebbe ottenuto l'800^ vittoria in tutte le classi, nel caso non lo avesse fatto, avrebbe registrato la prima stagione dal 1981 senza successi nelle prime 10 gare di campionato. Si è verificato il secondo caso, ma, con Alex Marquez al secondo posto, la Honda si è garantita un’altra pietra miliare: l'850° podio in top-class. Il primo fu la vittoria di Jim Redman nel GP di Germania 1966.
Il secondo posto di Alex è significativo per comprendere i progressi del fratellino di Marc: solo cinque gare fa, al primo appuntamento con Misano, Alex si era qualificato in ultima posizione ed in gara era passato sotto la bandiera a scacchi al penultimo posto...quindi il secondo, ma partendo dal fondo!
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Quartararo e gli spagnoli
In qualifica Quartararo è riuscito a spezzare una sequenza di pole spagnole che durava in questo circuito dal 2012, ma in gara i piloti di casa si sono riappropriati del "regno di Aragon", mettendo a segno un perentorio poker con Rins, Alex Marquez, Mir e Vinales a sigillare le prime 4 posizioni. Il monopolio del podio spagnolo non è una novità, quest'anno lo avevamo già visto a Misano, ma il dato interessante è che questa è la nona vittoria spagnola consecutiva in top-class ad Aragon, primo circuito in cui riescono ad ottenere una sequenza di vittorie dal 2012 al 2020: a Le Mans, Danilo Petrucci era riuscito ad interrompere e limitare al 2019 una striscia analoga.
Per Quartararo, la pole è stata la 10^ in top-class: il francese è già al ventesimo posto dell'era moderna (i dati delle pole sono ufficiali solo dal 1974) ed ha un ruolino di marcia impressionante in MotoGP, con 22 prime file in 29 qualifiche, esattamente tre su quattro. In gara tuttavia ha incontrato delle difficoltà ed è alla sua quinta gara ad Aragon in tutte le classi senza un piazzamento a podio.
La classifica
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I campioni in panchina
Il 2020 è uno degli anni più variegati nella storia del motomondiale, purtroppo anche per cause esterne allo sport: una frattura ci ha privato di Marc Marquez dal secondo appuntamento del mondiale ed ora il COVID-19 ha appiedato Rossi. Questa doppia assenza forzata ha reso il campo partenti della MotoGP orfano di campioni del mondo per la prima volta dal 1999.
All’epoca Mick Doohan, 5 volte campione del mondo, si infortunò a Jerez – lo stesso circuito in cui si è infortunato Marquez- e da quella gara e fino a fine stagione non ci furono campioni del mondo nel campo partenti.