MotoGP, Miller: in Ducati nel Mondiale 2021 l'occasione della vita

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Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

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Il pilota australiano il prossimo anno sostituirà Dovizioso nel team Ducati ufficiale e al suo fianco avrà lo stesso Bagnaia che aveva nel 2020 nella squadra satellite: da un lato l'opportunità decisiva, dall'altra l'incognita di come riuscirà a gestire pressione e impegni

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Australiano di quelli estrosi, divertenti, simpatici, coraggiosi. Un po' come Crocodile Dundee, spaccone, ma allo stesso tempo naturale, semplice, spontaneo a Jack Miller capita l'occasione della vita: guidare una Ducati ufficiale nella squadra interna, quella rossa insomma, non più nell'ottima, ma meno sotto pressione Pramac. Sarà lui a sostituire Andrea Dovizioso e come compagno avrà lo stesso Pecco Bagnaia che aveva nella squadra satellite. Da una parte insomma tutto bello, finalmente l'opportunità decisiva, dall'altra l'incognita di come reagirà sia alla pressione, sia agli impegni che impegnano la prima guida di una squadra ufficiale così importante.

Dall'esordio nel 2011 alla Ducati ufficiale

Miller arriva qui dopo un percorso anomalo. Esordisce in 125 nel 2011, l'ultima stagione della categoria a 2 tempi, poi resta 3 stagioni in Moto3 dove nel 2014 nonostante 6 vittorie un secondo e un terzo posto riesce a perdere il titolo mondiale della categoria a favore di Alex Marquez proprio all'ultima gara di Valencia. Nonostante la sua autolesionistica stagione (si tratta di un campionato più buttato che perso) la Honda, tramite il Team Marc VDS, lo porta direttamente in MotoGP senza farlo passare per la propedeutica Moto2. 

Come prevedibile il 2015 è una stagione di adattamento, apprendistato. Nel 2016 vince la gara di Assen sotto la pioggia (un suo punto forte, la guida sul bagnato), ma si fa anche spesso male saltando 5 gare. Nel '17 passa in Ducati e quel successo con la Honda resterà l'unico suo podio fino al 2019 quando ottiene ben 5 terzi posti. Nel tragico 2020 va lassù, sui gradini dei migliori per altre 4 volte (3 secondi e un terzo), ma non riesce a tornare a vincere. Il suo passaggio in Ducati factory è meritato, ma anche un po' dovuto alla congiuntura per lui favorevole. Comunque è vero che in questa stagione ha lasciato soltanto 4 caselle vuote e che nelle ultime due gare è sempre stato secondo, dimostrando un miglioramento netto sia nelle prestazioni, sia nell’affidabilità.

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Passi avanti non solo in pista

Miller è veloce e compie 26 anni il 18 gennaio, quindi come Vinales entra nella fase di maturità e miglior resa in carriera, entra nel vivo, insomma. Ci arriva con pochi risultati in confronto ad altri piloti, ma il ricambio generazionale sta dando opportunità a qualcuno come lui che se ci fossero ancora in pista piloti come Lorenzo, Dovizioso, Crutchlow e Iannone avrebbero più difficoltà ad arrivare al ruolo di prima guida di una Casa. Ma qui, forse, sta il bello. Piloti come Jack, Pol Espargaro, Nakagami avranno opportunità prima precluse, anche se lasciare la KTM per la Honda (Pol) potrebbe non essere un grandissimo affare visti i risultati del 2020.

Per Miller invece si tratta di un percorso fluido, sensato, naturale anche se forse puntare su di lui per vincere il titolo può al momento sembrare un azzardo. Jack ha compiuto negli ultimi due anni un evidente progresso personale oltre che di guida: è più serio, concentrato, consapevole. Sbaglia meno e pur restando un pazzoide simpaticissimo e fuori dal normale, ha capito che le corse a questo livello sono sì un divertimento, ma anche un impegno totale e assoluto sia mentale, sia fisico. Jack Miller potrebbe anche sorprendere e molto in senso positivo, diventare un protagonista assoluto invece di un caratterista pur bravissimo, ma che mostra la sua classe a sprazzi. E poi avere di nuovo un australiano tra i piloti top è una bella cosa per chi ha vissuto i tempi di Findlay, Hansford, Gardner, Doohan, Beattie, Mc Coy, Vermeulen, Bayliss, Magee, Stoner… Insomma il motomondiale senza grandi australiani non più lui e Miller può rimettere le cose al loro posto.

PRO

  • Entusiasmo, coraggio, aggressività
  • Esperienza con Ducati
  • Miglioramenti evidenti nella costanza, concentrazione e nei risultati
  • Spensieratezza, capacità di rilassarsi e divertirsi
  • Come sempre un sogno che può diventare realtà
  • Essere un outsider di extra-lusso 

 

CONTRO

  • Pochi risultati importanti
  • Maggior pressione e più impegni
  • Chissà se avrà la sensibilità per migliorare la Ducati
  • Un ambiente simile al suo, ma nuovo
  • Avere maggior freddezza