Il governo thailandese ha fatto filtrare la notizia di una imminente cancellazione del GP in programma il prossimo ottobre, a causa dei problemi legati alla pandemia di coronavirus. Al suo posto è pronta a subentrare l'Indonesia, e non sono da escludere altri cambiameti nel calendario del Mondiale 2021
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Il calendario definitivo di uno sport che si basa sugli spostamenti in giro per il pianeta per dare legittimità al suo status di Campionato del Mondo visitando quante più piste possibili su tutti i continenti è chiaramente impossibile da programmare con certezze granitiche in questo periodo storico. Non sarà pertanto una sorpresa scoprire che magari la MotoGp farà altre variazioni rispetto alla lista di date e gran premi attualmente prevista, e non è allarmante, ma fisiologico e naturale, avere news come quella della ormai prossima cancellazione del Gp di Thailandia per il 2021.
Il governo thailandese ha fatto filtrare questa notizia con grande anticipo rispetto alla data in cui la gara era stata programmata, nel prossimo autunno. La speranza di tutti era quella di poter affrontare la questione più avanti, seguendo l’andamento della pandemia e del rimedio vaccinale per poter prendere decisioni con più calma. Il fatto che le altre gare asiatico-oceaniche siano in fondo al calendario MotoGp lascia spazio alla possibilità che con il passare dei mesi la situazione sia più chiara e che quindi Giappone, Malesia e Australia confermino gli accordi e siano pronte a ospitare il Mondiale. Nel frattempo si prepara l’Indonesia, inserita come riserva nel calendario e che a questo punto sarà invitata dagli organizzatori a verificare le condizioni per poter svolgere il Gran Premio in sostituzione della Thailandia.
Comunque il Mondiale MotoGp, che è riuscito a essere spettacolare nonostante le clamorose difficoltà del 2020, si svolgerà regolarmente anche nel 2021. Dorna e Irta sono impegnate a far sì che le piste che avevano designato per la stagione che verrà possano essere tutte confermate, ma le soluzioni alternative sono sempre tutte pronte a essere messe in atto per portare nelle case di tutti lo spettacolo del Motomondiale. È già successo con la conferma dello spostamento dei test ufficiali Moto2 e Moto3 da Jerez al Qatar, per fare in modo che si crei in anticipo la bolla sanitaria entro cui vivrà il paddock prima e durante l’evento di apertura della stagione. Ed è inevitabile che succeda ancora, come con le scelte che saranno necessarie per rimpiazzare la Thailandia: la soluzione Indonesia, come detto, è la prima sulla quale si lavorerà.