MotoGP, Marquez al prossimo GP di Jerez in Spagna senza porsi limiti

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Antonio Boselli

Antonio Boselli

Foto da @HRC_MotoGP - Twitter

Dopo nove mesi è tornato in gara e ha chiuso con un incredibile settimo posto. Quanto successo a Portimao dimostra che Marquez c’è e tornerà presto a lottare per la vittoria. Se possibile, l'infortunio lo ha reso più forte e quel pianto a fine gara è stato una liberazione. E ora si va a Jerez, dove è caduto nel 2020 e dove è iniziato un lungo e difficile periodo

MARQUEZ: "SONO TORNATO A SENTIRMI UN PILOTA"

Sono stati giorni intensi per Marc Marquez: il paradosso, come lui stesso ha detto, è che in Portogallo ha vissuto più lo stress nel box che sulla moto. Eppure erano nove mesi che non provava una MotoGP, un periodo lungo vissuto anche con la paura di non poter più fare il pilota, un incubo che ha appesantito il suo cuore più che il fisico. Non che il braccio sia a posto, soprattutto sabato il pilota spagnolo ha faticato per una condizione muscolare non ancora congeniale.

Il settimo posto finale, primo fra i piloti Honda, dimostra che Marquez c’è e tornerà presto a lottare per la vittoria. Se possibile, questo lungo infortunio lo ha reso più forte: quel pianto a fine gara è stato una liberazione, una reazione umana forte da parte di chi spesso ha mostrato solo la faccia da cannibale. Ora è finalmente libero, dalla paura di non farcela e dal timore che la sua velocità potesse andare persa.

E invece le cose sono tornate al loro posto.Certo, ci vorrà ancora tempo per trovare la forma migliore, ma appunto è solo questione di tempo. I limiti non se li pone lui, figuriamoci se possono farlo gli altri, soprattutto nel prossimo gran premio a Jerez, dove la sua odissea è iniziata lo scorso luglio. Un cerchio che si chiude insomma, magari con un podio o magari con un semplice piazzamento, che in questo momento per Marquez non può che non valere come una vittoria.