Marquez dopo le lacrime a Portimao: "Sono tornato a sentirmi un pilota". VIDEO

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Marc Marquez racconta l'emozione della gara di Portimao, chiusa al 7° posto dopo nove mesi di stop per infortunio: "Il risultato non era importante, questo GP rappresenta un passo importante per la mia vita e per la mia carriera. Il braccio destro non è ancora al 100%, faccio fatica, ma mi sto liberando mentalmente. Il pianto a fine gara? Non erano lacrime di dolore, era un pianto per tutto il periodo di assenza. L'osso adesso è apposto, ma è meglio non stressarlo troppo"

PORTIMAO, GLI HIGHLIGHTS DELLA GARA

Gli appassionati del Motomondiale hanno atteso nove mesi per rivedere Marc Marquez in gara. Nove lunghissimi mesi, conditi da operazioni, speranze, sogni di poter un giorno tornare di nuovo a competere in MotoGP. Domenica 18 aprile 2021 lo spagnolo è finalmente riuscito a correre una gara in sella alla sua Honda in occasione del GP del Portogallo, piazzandosi addirittura in top 10: Marquez è 7° al traguardo, una vera impesa sportiva, se si pensa che Marc non era neanche sicuro di poter concludere la gara a causa del dolore al braccio destro operato. "Abbiamo fatto un buon weekend, anche se il risultato non era importante – sottolinea Marquez al microfono di Sandro Donato Grosso, prima di pronunciare una frase da brividi –. Sono tornato a sentirmi un pilota. Ho tanto da lavorare, facevo molto fatica a inizio gara, ma adesso sono felice".

"Mi sto liberando mentalmente"

Marquez è finalmente tornato dopo l'infortunio del 19 luglio 2020 a Jerez, in cui subì la frattura dell’omero del braccio destro, ma in sella sente ancora dolore: "Non ho guidato come facevo solitamente prima dell’infortunio. L’unico momento in cui ho guidato come piace a me è stato durante le qualifiche per un giro. Se avessi guidato come piace a me, mi sarei distrutto dopo tre giri. Il braccio destro non è ancora al 100%, faccio ancora fatica, il tricipite mi fa male e non lavora come dovrebbe, inoltre non posso usare il gomito come piace a me, infatti facevo tanta fatica all’ultima curva qui a Portimao. Per adesso è così, il recupero non è ancora finito e non finirà nel prossimo GP a Jerez. Dopo nove mesi con il braccio attaccato al corpo è difficile, ma la cosa più importante è che adesso mi sto liberando mentalmente".

"Impossibile trattenere le lacrime"

Una delle immagini più belle del weekend è sicuramente Marquez in lacrime a fine gara nel box Honda, tra gli applausi del suo team. Marc non è riuscito a trattenere l’emozione dopo nove mesi di stop per infortunio: "Preferisco tenere le emozioni dentro, ma questa volta non sono riuscito a controllarmi, era impossibile. Non erano lacrime di dolore, era un pianto per tutto il periodo di assenza, un pianto per il mio team. Questo weekend è stato diverso dal solito, rappresenta un passo importante per la mia vita e per la mia carriera da sportivo". Il recupero proseguirà nelle prossime settimane, alternando il lavoro in moto all’allenamento in palestra: "Quello che mi manca adesso è continuare a lavorare sia in moto sia in palestra. Mi serve andare in moto, nei prossimi due mesi posso allenarmi in sella soltanto nei weekend di gara, per il resto meglio limitarsi alla palestra. L'osso adesso è apposto, ma è meglio non stressarlo troppo: continuando così potrò allenarmi normalmente verso la metà della stagione".

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Marc Marquez, il pianto liberatorio a fine gara

"Difficile accettare i sorpassi"

Inevitabilmente quella di Portimao non è stata una gara come le altre per Marquez. Non solo per la condizione fisica, ma anche per la capacità di limitarsi a causa del dolore al braccio: "Per me è stato difficile accettare i sorpassi, accettare il fatto di essere maltrattato in un certo senso dagli altri piloti, è stato come quando sei a scuola e ti ritrovi a giocare a calcio con i più grandi. Tuttavia questa è la mia situazione, devo fare un passo alla volta".