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MotoGP, GP d'Italia: l'analisi del Mugello, circuito per cuori forti

MotoGp

Paolo Lorenzi

Costretto a rinunciare al GP d'Italia nel 2020 a causa dell'emergenza coronavirus, il Motomondiale torna al Mugello: uno dei circuiti più spettacolari, dove i piloti sono chiamati ad affrontare staccate terribili e curve da intuire più che vedere. Le gare domenica live su Sky Sport MotoGP e Sky Sport Uno: Moto3 alle 11, Moto2 alle 12.20, MotoGP alle 14

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Il Mugello due anni dopo, il Gran Premio d'Italia torna sulla pista che la pandemia aveva cancellato nel 2020 dal calendario del Motomondiale. Non ci sarà il pubblico, per motivi di sicurezza, ma l'attesa per una gara da sempre spettacolare non sarà inferiore. L'ultima volta fu un duello serrato tra Marquez, Dovizioso e Petrucci che lì ha vinto, finora, la sua gara più bella in MotoGP, infilandosi all’interno dell'allora compagno di squadra e dello spagnolo alla terribile staccata della San Donato. Una delle frenate più difficili di tutto il Mondiale, dove si arriva a velocità spaventose e dove i grandi staccatori possono fare la differenza.

Poi ci sono le curve dell’Arrabbiata, uno e due, roba da cuori forti assicurano i piloti, perché un errore in questa doppia a destra, da intuire più che da vedere, può costare cara. La Casanova-Savelli, una rapida esse in discesa, ha visto sorpassi da applausi in passato, spesso decisivi, quasi quanto il curvone della Bucine che immette sul rettilineo d'arrivo dove si può ancora tentare l'ultimo assalto.

Insomma il tracciato toscano, coi suoi sali scendi che seguono l’andamento naturale dei pendii del Mugello, è tra i più belli che si possano immaginare. Impossibile chiedere di più, difficile attendersi di meno.