MotoGP, Factory e Pramac: è proprio una gran Ducati: le pagelle di metà stagione

LE PAGELLE
Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

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Il lavoro tecnico ha prodotto finora ottimi progressi tra Factory e Pramac. E tutto è destinato a migliorare se si considera l'investimento sui giovani e contando ache su un po' meno sfortuna. Insomma, è una Ducati che merita voti alti. E questo è solo il primo quadrimestre. La MotoGP torna l'8 agosto con il GP della Stiria: tutto in diretta su Sky Sport MotoGP (canale 208)

 

Ducati la considero come un team di 4 piloti + 2 esterni dei quali parleremo più avanti. Team Factory e Team Pramac sono sullo stesso piano, almeno come risultati. Se escludiamo Jorge Martin che è un esordiente e si è fatto male, direi che Zarco, Miller e Bagnaia sono un attacco a tre punte. Alle quali forse per il momento manca il fuoriclasse assoluto, ma che sono di livello altissimo comunque e si possono giocare podi e vittoria ad ogni gara. La moto è molto buona, probabilmente qualche volta migliore della Yamaha, in generale competitiva e guidata bene da tutti e tre. L’unico ad aver vinto, ben 2 gare, è però stato Jack Miller che in classifica è il più lontano da Quartararo. L’australiano, a parte sfortune e stop imposti (l’ultima gara ad Assen), ha dimostrato di essere cresciuto, ma ancora non a sufficienza per vincere il titolo. Bene ha fatto Ducati a rinnovargli il contratto anche per il 2022, dandogli così fiducia, tranquillità e il tempo per crescere definitivamente visto che i progressi sono stati molti, ma ancora non da renderlo una prima punta top sempre. Finora, perlomeno. Se dopo la sosta le cose cambieranno -cosa possibile- vedremo. Per ora però il quinto posto a -56 dal leader dice tutto.

Il miglior ducatista in classifica è Johan Zarco a 34 punti dal connazionale Quartararo, un predominio francese che non ha precedenti nella storia della massima categoria delle moto. Il pilota del team Pramac ha disputato fin qui un campionato molto buono con un solo “0” e 4 secondi posti. Il distacco è abbastanza notevole, ma considerando quanto manca alla fine (almeno sette/otto gare, se non proprio 10) e che si tratta di circuiti abbastanza favorevoli a Ducati (soprattutto la doppietta in Austria) potrebbe anche diventare la sorpresona di questo Mondiale. A patto che cominci a vincere e a mettere dietro “El Diablo” spesso. Dovrà poi vedersela coi suoi compagni di marca altrettanto motivati e veloci e questo potrebbe favorire Quartararo, oramai unica punta Yamaha. Anche qui, vedremo. Avere più di un pilota vincente è una bella situazione, ma quando cominciano a togliersi punti a vicenda come normale che sia, potrebbe diventare un problema. Magari però le gare stesse faranno quella selezione ed eleggeranno la Ducati sulla quale puntare.

Che potrebbe essere quella di Pecco Bagnaia, terzo in classifica, 3 podi all’attivo, un inizio di campionato molto buono, poi lo zero al Mugello e gare di mezzo. Qualifiche difficili, partenze altrettanto dure lo hanno tenuto lontano dal podio, ma Pecco ha le qualità per diventare il pilota top di Ducati. Deve restare concentrato, sereno e credere a sé stesso perché quando ingrana poi è difficile fermarlo come dimostra la sua cavalcata in Moto2 quando vinse il titolo. Pecco è anche di gran lunga l’italiano messo meglio in classifica considerando le difficoltà di Rossi, Petrucci e Morbidelli e il fatto di essere degli esordienti di Bastianini e Marini. Insomma: forza Pecco! Facci sognare!

Quanto a Ducati che il dopo Dovizioso avrebbe potuto essere un po’ complicato ci stava, era prevedibile, ma il lavoro tecnico ha prodotto ottimi progressi, mentre l’investimento sui giovani ha bisogno di un po’ di tempo per forza di cose. E di meno sfortuna, visto come andava Martin prima dell’infortunio. Insomma una Ducati da 9 con un gruppo di piloti da 8. Ma questo è soltanto il primo quadrimestre…