Quartararo campione del mondo in MotoGP, la Première vinta con grandeur: chapeau Fabio

#ELD1ABLO
Guido Meda

Guido Meda

Quella di Quartararo è una storia di riscatti. Il meritato lieto fine è arrivato grazie a una scommessa vinta dalla Yamaha, che gli ha dato la sella che era di Valentino Rossi. El Diablo è un soprannome aggressivo, ma Fabio in realtà è un ragazzo leale ed educato, pieno di talento, alimentato dall’amore della sua famiglia

FOTO. LA STAGIONE VINCENTE DI QUARTARARO

La Première, vinta con grandeur. Fabio Quartararo è il primo francese della storia a vincere un titolo della top class. Meritatissimo. E anche la sua, come molte altre, è una storia di riscatti. Nato a Nizza 22 anni fa da un papà discreto corridore e da una mamma superamorevole, Fabio è un talento di quelli che esplodono presto presto. A 14 anni è campione del mondo junior. Il Mondiale da lì gli riserva parecchie delusioni. Più di una volta Fabio si chiede, distrutto, dove sia finito il suo talento. Serve l’esperienza in Moto2 con la Speed Up a rimetterlo in corsa. Serve la mezza follia della Yamaha che, sulla base di qualche spunto, lo inserisce in MotoGP. Lì trova la sua categoria. Impara a battere i migliori e ad essere battuto. Costruisce, continuamente. Arriva integro a questo 2021 sulla sella che era di Valentino Rossi. La scommessa della Yamaha è totale. El Diablo, soprannome aggressivo per un ragazzo che in realtà è tutt’altro che un diavolo, ha nel giro secco della pole la sua specialità. Ne fa 5, devastanti. Centra 5 vittorie, devastanti, trovando in Bagnaia un avversario che non aveva messo nel conto in maniera così credibile. Anche il 2021 del Diablo è alti e bassi. Lui come Bagnaia punta alla perfezione. Pulito nella guida. Tremendo in staccata. Anche lui come Bagnaia è leale ed educato. Lui, prima di Bagnaia, è arrivato a regalarsi il massimo e a bagnarlo di lacrime vere, tenere, e sincere.

Fabio Quartararo in lacrime dopo la conquista del suo primo titolo MotoGP a Misano - ©Getty