Rossi c'è e ci sarà per sempre

l'omaggio
Guido Meda

Guido Meda

©Getty

Il video e il testo della dedica di Guido Meda a Valentino Rossi pochi minuti prima del via del gran premio di Valencia, l'ultima gara in carriera per il numero 46

LA FESTA DI VALE AL BOXLO SPECIALE SUL RITIRO DI ROSSI

So che non è facile trovare le parole giuste e non banali. Parto con un 'GRAZIE': a nome di tutti quelli, noi compresi, che hanno avuto la fortuna di raccontare questa grande storia. A tutti Valentino per oggi ha chiesto sorrisi e positività, che poi sono le espressioni più in linea con ciò che è lui senza perdere però (e non l’ha mai fatto) in impegno e professionalità. Sì, perché quello che ci resta del Vale pilota, oltre ai numeri impressionanti che già conoscete, è che a conti fatti è stato bene e ha fatto sta bene tutti noi offrendosi sempre allegro e ‘cazzaro’ ma anche maturo e professionale. Se non avesse avuto l’intelligenza di miscelare con equilibrio tutto questo, la sua sarebbe stata forse una storia diversa e più breve.

 

Uno come tantissimi, con un cognome come tantissimi, ma specialissimo per la carriera per l’umanità che non si è mai elevato oltre quella misura oltre cui comincia il pericolo di perdere la testa e quindi forse anche di perdere il discorso. Non li ha mai persi. E' stato fenomeno a cogliere i cmbiamenti e ad adattarsi anche auelli più difficili.

 

Ha usato la testa, il gas, la ferocia, l’allegria e la curiosità. Non ha mai portato a casa i problemi. Dove c’erano gli eccessi ha moderato, dove c’erano le complicazioni ha semplificato, dove c’era il buio ha illuminato, dove c’era da trasmettere ha trasmesso (e sto pensando ai giovani che adesso continuano dopo di lui). Quando c’è stato da diventare consapevole lo ha fatto.

 

Mentre le ragioni del ritiro si sono fatte sempre più chiare, ha cominciato a riconciliare anche con le vecchie questioni personali e a generare una nuova forma di buonsenso che resta l’ultimo atto del Rossi grandioso che abbiamo amato e che lo proietta perfetto e puntuale (lui che è ritardatario cronico…) alla paternità.

 

Valentino diventa papà e questa paternità riempirà il suo vuoto. Vederlo sereno, nelle immagini del passato come in quelle di oggi, lascia tutti più sereni anche noi.

 

E se è vero che decine di volte abbiamo gridato “Rossi c’è”, oggi diciamo che è stato meraviglioso poterlo dire e che “Rossi ci sarà per sempre”.

rossi murale