MotoGP, dalle 8 Ducati ai 7 piloti italiani: tutti i temi del Mondiale 2022

MotoGp
Paolo Beltramo

Paolo Beltramo

Quella che sta per iniziare è già una stagione storica, ancora prima di scedere in pista. Sarà infatti il Mondiale più lungo di sempre con 21 gare (tutte in diretta su Sky Sport MotoGP, si parte il 6 marzo in Qatar), per la prima volta avremo 8 Ducati schierate sulla griglia, ci saranno ben 7 piloti italiani e tanti esordienti da seguire. Le possibili sorprese? Franco Morbidelli con la Yamaha e Raul Fernandez con la KTM

MOTOGP, IL CALENDARIO DELLE PRESENTAZIONI

È una sensazione che si prova tutti gli anni, questo compreso, anzi di più perché alla voglia sempre più insopportabile di vedere finalmente di nuovo in pista i piloti del Motomondiale, è anche vero che si tratterà di una stagione totalmente, assolutamente nuova, diversa: la prima senza Valentino Rossi dopo 25 anni; quella del ritorno di Marc Marquez fin dai primi test in Malesia il 5 e 6 febbraio; quella con 8 Ducati in pista; quella con molti italiani in MotoGP, ben sette; quella con un sacco di esordienti (Bezzecchi e Di Gianantonio in MotoGP) oltre a Binder, al ritorno vero di Dovizioso, allo sviluppo vero sulle moto dopo lo stop causa Covid che si spera proponga nuovi protagonisti e costruttori. E poi ci saranno due nuovi ritorni in Finlandia e in Indonesia. Saranno, se tutto andrà bene, 21 gare, il massimo della storia.

Il piacere dell'attesa, lenta e stimolante

Insomma, non se ne può proprio più di aspettare: quando arriva la fine di gennaio e le giornate si allungano, l’inverno dà la sensazione di essere ai colpi di coda, le squadre sono definite… Chi ce la fa ad attendere ancora? Non dico le corse, quelle si sa arriveranno a marzo e quest’anno anche presto, il 6, ma almeno vedere, sentire i motori, vedere i piloti guidare, ascoltare i primi commenti, cercare di abituarsi immediatamente ai nuovi colori, cominciare a immaginare cosa accadrà. Questo è un momento bello perché stimolante e lento. In fondo tutte le cose belle ci mettono un’eternità ad arrivare, a cominciare, poi però ricordatevi che una volta iniziato il Motomondiale scorre via veloce.

La MotoGP oltre Valentino Rossi

Godiamoci insomma questa (lunga?) attesa e pensiamo a quando non vedremo più il 46 e tutto quel giallo sugli spalti. Io sono convinto che fosse ora che Vale smettesse. Nella vita tutto finisce prima o poi. Il bello e il brutto: hanno smesso Hailwood, Agostini, Ubbiali, Nieto, Roberts, Rainey, Spencer, Schwantz…in altri sport Ali, Monzon, Maradona, Piola, Cruijff, Bolt… Eppure questi e altri sport sono andati avanti, hanno magari sofferto qualche stagione, ma poi tutto tornava normale o addirittura meglio. Io spero che non ci siano molti tra di voi che smetteranno di guardare le moto perché non c’è più Rossi. Sbagliatissimo, e ve lo dice uno che ci ha pensato dopo l’incidente di Simoncelli. Ma ho continuato e credo di aver fatto la scelta giusta.

Morbidelli e Raul Fernandez possibili sorprese

Innanzitutto ci sono i nostri, le nostre moto Ducati e Aprilia, e comunque ritorna Marc Marquez (che può anche starvi antipatico, ma com’è bello da veder guidare) e dopo due campioni del mondo inattesi (soprattutto Mir) ci sarà da verificare se Bagnaia, Miller, Martin, Bastianini con le Ducati, Vinales con l’Aprilia, Morbidelli e Dovizioso con la Yamaha, Marquez con la Honda, Mir con la Suzuki e magari qualche imprevisto possono battere Quartararo, uno che ha vinto bene, con sicurezza, forza, determinazione, talento. E che partirà con una convinzione maggiore, con certezze maggiori, che conoscerà meglio la moto, saprà gestire meglio la pressione e gli eventuali momenti difficili. Un’ultima cosa: secondo me la sorpresa della stagione sarà Raul Fernandez. Diamogli qualche tempo e una KTM più competitiva e vedrete. Io la vedo così, con Morbidelli capace di battere il suo compagno campione e una lotta fratricida in Ducati, dove oltre ai citati ci sono Zarco e Marini.