MotoGP, l'abbassatore Ducati è geniale: gli altri costruttori sono costretti a inseguire

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Paolo Lorenzi

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Ducati geniale nel muoversi tra le pieghe del regolamento, in base al principio che tutto ciò che non è vietato è concesso. È stato così in passato per le ali e per il "cucchiaio", è così quest’anno per l’abbassatore anteriore, contro cui si sono espressi cinque costruttori (KTM, Yamaha, Honda, Suzuki e Aprilia). È un dispositivo che assicura un vantaggio, quindi obbliga le altre case a rincorrere per stare al passo. Questo però comporta dei costi che non tutti vogliono sostenere

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Sembra un disco già sentito, le novità non piacciono mai a tutti, soprattutto quando sembrano avvantaggiare un costruttore più degli altri. La Ducati, tra la più prolifiche sul piano tecnico, è finita spesso sul banco degli imputati. Senza andare troppo lontano è successo con le ali aerodinamiche, con il "cucchiaio" (l’appendice messa davanti alla ruota posteriore) e sta per succedere ancora con l’holeshot per abbassare la moto. Su questo dispositivo a Bologna hanno investito tempo e risorse per stare un passo avanti a tutti. Quest’anno stanno sviluppando il modo di abbassare la ruota anteriore in movimento, dopo aver lanciato prima di tutti quello per abbassare la ruota posteriore in partenza. Gli avversari hanno sempre inseguito (la Honda fu tra le ultime a introdurre un’aerodinamica innovativa), storcendo il naso. D’altronde un dispositivo che assicura un vantaggio obbliga a rincorrere per stare al passo.

Cosa dice il regolamento

Il regolamento attuale vieta nuovi sviluppi elettronici, motivo per cui a Borgo Panigale hanno trovato il modo di mettere a punto un congegno meccanico che deve azionare il pilota. Ad alcuni piace ad altri no, ma nessuno obbliga nessuno a usarlo (o usarli). Dietro questa apparentemente semplice verità si nasconde la lotta per la supremazia tecnica nella MotoGP, a cui è stato messo un freno importante allo sviluppo per contenere i costi. Chi è bravo, per non dire geniale come sanno esserlo in Ducati, sa muoversi tra le pieghe del regolamento in base al semplice principio che tutto ciò che non è vietato è concesso. Ma gli altri costruttori non ci stanno e hanno chiesto tramite la loro associazione MSMA (Motorcycle Sport Manufacturers Association) di vietarlo già dal prossimo anno. La Ducati ha rimarcato il fatto che il regolamento tecnico non lo vieta.

la decisione

Abbassatore anteriore Ducati, abolizione in vista

Le reazioni dei piloti

Intanto circolano i primi commenti dei piloti su questi dispositivi. Interessanti  a prescindere, ma spesso allineate alla direzione tecnica del proprio costruttore. Marc Marquez per esempio critica sia l’aerodinamica esasperata sia l’eccesso di sistemi da controllare in corsa. "Complicano la guida e non aggiungono nulla allo spettacolo, credo che non abbiano senso in futuro". Di tutt’altro avviso Pecco Bagnaia: "Pericoloso l’holeshot? Se lo fosse, gli altri non l’avrebbero". I piloti sono divisi: lo critica Aleix Espargaro', lo promuove Vinales (l’Aprilia sta progettando qualcosa di analogo), lo bocciano Mir (dopo averlo chiesto l’anno scorso alla Suzuki, colpevole a suo dire di averlo introdotto tardi) e Quartararo. Certo, su una moto che corre a oltre 350 km orari la distrazione si paga, la sicurezza viene prima di tutto. Ma se qualche pilota sa usare l’abbassatore senza problemi e lo trova persino vantaggioso perché negarglielo? Forse sarebbe corretto far decidere a loro, ai protagonisti, piuttosto che ai costruttori che seguono logiche di convenienza personale. E comunque in una MotoGP (il Mondiale dei prototipi, per chi se lo fosse dimenticato) già imbrigliata a livello tecnico, perché porre altri limiti?