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MotoGP, GP Mandalika (Indonesia): premesse disattese, le sorprese continuano

MotoGp

Paolo Lorenzi

I rapporti di forza non hanno rispettato i pronostici, in MotoGP: non lo hanno fatto né in Qatar né in Indonesia, dove la KTM (seconda a Losail con Binder) ha vinto con Oliveira. La Ducati ufficiale che arranca, La Honda che fatica, Quartararo che va forte sul bagnato (è 2° a Mandalika davanti a Zarco): facciamo il punto

GP INDONESIA, HIGHLIGHTS

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Delusioni e sorprese, le prime due gare della MotoGP finora non hanno rispecchiato le premesse. Ci si aspettava una Ducati ufficiale subito all'assalto della classifica, ma i due piloti del team interno per ora arrancano distanti dalla vetta (Miller undicesimo e Bagnaia ventesimo). Era quasi scontata una Honda protagonista dopo i promettenti test invernali, ma nessuno dei due piloti ufficiali è stato in grado di concretizzare il cambio di direzione tecnica sui cui hanno puntato in Giappone. Quartararo che stupisce sul bagnato di Mandalika è un'altra sorpresa che fa il paio con la vittoria ancor più sorprendente (ma fino a che punto poi?) di Bastianini in Qatar. E si potrebbe continuare, ma è evidente in un quadro generale che i rapporti di forza finora non hanno rispettato i pronostici.

Ducati, Pecco 15°. Miller, podio sfumato 

Più in dettaglio: Bagnaia partiva favorito, ma sta pagando i problemi di gioventù di una Ducati rinnovata in gran parte, oltre a qualche errore suo (vedi qualifica in Indonesia). Lo specialista del bagnato Miller, che sorrideva sornione alla vista delle prime gocce d'acqua a Mandalika, è invece rimasto giù dal podio scoprendo un improvviso lato debole (suo o della moto, è ancora da capire).

Ducati

Bagnaia: "Deluso, il nostro potenziale è un altro"

Honda lontane: Pol 12°, Marc out nel warm up

Venendo alla Honda, Pol Espargaró, dopo aver brillato solo in parte nella gara d'esordio in Qatar, è sparito in Indonesia. Peggio di lui Marquez, che sembra litigare con una Honda che non asseconda più come prima la sua guida funambolica (e le conseguenze si sono viste in Indonesia).

FOTO E VIDEO

Marquez, terribile highside nel warm up

La Yamaha risale. Anche se...

La Yamaha, che pareva destinata a correre sopra i suoi storci handicap (mancanza di grip e di velocità) almeno in Indonesia ha rilanciato le sue quotazioni dopo il pessimo esordio in Qatar. Ma nessuno dei suoi due piloti sembra aver trovato una via d'uscita convincente, né il campione in carica che ha già messo le mani avanti per la prossima gara (“In Argentina dovrò soffrire), né Morbidelli accompagnato dalle favorevoli attese della vigilia dopo il passaggio alla M1 ufficiale ("Soffro molto se non è tutto a posto", ha confessato dopo la seconda gara).

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Quartararo: "Grande podio. In Argentina sarà dura"

KTM, due gare e due podi

E alla lista potremmo aggiungere le Suzuki, brillanti nei test ma fin qui al di sotto delle attese (Rins e Mir non hanno ancora avvicinato il podio). In lotta per il Mondiale troviamo così Binder e Oliveira, rispettivamente secondo e quarto in classifica: le KTM sono altrettante sorprendenti perché in pochi avrebbero scommesso di trovarle così presto a dar filo da torcere ai più quotati avversari. Ma forse questo è l'aspetto migliore di un campionato per nulla scontato dove l'incertezza è sempre un valore aggiunto. E comunque siamo solo alla seconda gara.