MotoGP in Argentina, nuovo scenario rispetto al passato. Numeri e curiosità

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Michele Merlino

Senza Marc Marquez, il pilota che ha vinto la metà delle gare corse a Termas de Rio Hondo, c'è spazio per scrivere un nuovo nome nell'albo d'oro del GP d'Argentina. Due vittorie per Yamaha: il campione del mondo uscente Fabio Quartararo vuole confermarsi dopo il podio di Mandalika. In vetta al Mondiale c'è Bastianini, che non vuole smettere di sorprendere: mercoledì 29 marzo lo speciale "Il Bello e la Bestia". La gara domenica alle 20 live su Sky

GP ARGENTINA, GUIDA TVMARQUEZ SALTA GP ARGENTINA

Il 2020 ed il 2021 non sono stati solo gli anni della pandemia di COVID-19, ma anche quelli dell'assenza del GP d’Argentina dal calendario MotoGP e dell'infortunio e recupero, relativo, di Marc Marquez (assente questo weekend a causa della diplopia). Tornare quindi indietro all’ultima gara corsa qui, quella del 2019, significa trovare una realtà molto diversa rispetto a quella attuale, post-pandemia, e con Marquez ancora afflitto da importanti problemi di recupero e salute. Nel 2019 Marc qui fu impeccabile: Grande Slam con pole, vittoria, giro veloce e tutti i giri in testa. Andò in fuga da subito, e lo rividero dopo il traguardo. Ma quella non fu l'unica performance di razza per Marquez in Argentina: vinse dalla pole anche nel 2014 e 2016, mentre nel 2015, 2017 e 2018 cadde o fu coinvolto in incidenti, nonostante avesse un passo da vittoria. Togliendo dall’equazione il pilota che ha vinto la metà delle gare corse qui, con due dei precedenti vincitori ritirati (Crutchlow e Rossi) ed il restante in grave crisi prestazionale (Vinales), c’è spazio per scrivere un nuovo nome nell'albo d'oro del GP d'Argentina.

La Honda reggerà

Grazie alle vittorie di Marquez e Crutchlow, per un totale di 4 successi, la Honda quest'anno non verrà raggiunta quale team plurivittorioso a Rio Hondo: la Yamaha segue a quota 2, con le suddette vittorie di Rossi e Vinales, completando un albo d’oro che vede solo due team vincenti. È un dato oltremodo interessante, visto che i costruttori giapponesi sono chiamati a colmare il più lungo digiuno di vittorie per il sol levante dal 1973-1974: nelle ultime 4 gare infatti hanno vinto solo costruttori europei (3 volte KTM e, a Mandalika, la KTM). Honda e Yamaha per ora hanno fatto la voce grossa anche sul versante podi: 8 per la prima, 7 per la seconda, lasciando alla Ducati solo il 2° posto di Dovizioso nel 2015 ed il 3° nel 2019, ed alla Suzuki il 3° di Rins nel 2018. La Ducati, in particolare, è chiamata a rimpolpare il bottino: i due soli podi fanno di Rio Hondo il secondo circuito in cui hanno ottenuto meno podi dopo Buriram, in cui tuttavia si è corso solo nel 2018 e 2019.