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MotoGP, GP Argentina: Ducati a due facce. Bagnaia 13° in griglia: "Amareggiato"

gp argentina

Paolo Lorenzi

La squadra ufficiale soffre da inizio stagione, mentre i team satellite se la passano decisamente meglio. In Argentina Martín (Pramac) e Marini (VR46) in prima fila, la coppia del team ufficiale oltre la top ten: Bagnaia partirà 13° davanti a Miller. Pecco: "Non cerco scuse, sono stato lento". Oggi un nuovo esame in gara: GP d'Argentina alle 20 LIVE su Sky Sport Uno e Sky Sport MotoGP

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È una Ducati a due facce quella che esce dalle qualifiche del Gran Premio d'Argentina. Felice per la prima fila di Martin e Marini, amareggiata per la scivolata di Miller (poi retrocesso di tre posizioni per aver ostacolato involontariamente Quartararo), ma ancor di più per il tredicesimo posto di Bagnaia, visibilmente innervosito da una Desmosedici a tratti recalcitrante. Se questo gp doveva dare una svolta al campionato, le difficoltà fin qui incontrate dal team factory non promettono bene.

 

I team satellite meglio della squadra ufficiale

La squadra ufficiale soffre da inizio stagione, mentre i team satellite se la passano decisamente meglio: quello targato Pramac grazie alla seconda posizione di Martin, dopo la pole in Qatar, quello di Gresini per la vittoria di Bastianini sulla medesima pista (e il momentaneo primato in classifica), quello della VR46 per il terzo posto nella qualifica argentina di Luca Marini e l'avvio promettente di Bezzecchi. A conti fatti non si può parlare di crisi Ducati; le versioni meno aggiornate performano come l'ultima. Fanno eccezione i due piloti  del team interno.

Bagnaia: "Non cerco scuse, sono stato lento"

Bagnaia rischia di perdere la bussola: molte aspettative, ma nessun riscontro oggettivo del potenziale decantato. Nel frattempo Quartararo ha preso slancio con il podio in Indonesia. Situazione delicata, che richiede nervi saldi, ma quanto visto in qualifica a Termas (Pecco ha anche polemizzato a distanza con Pol Espargaró per un  incomprensione in pista dopo aver frenato pericolosamente in rettilineo, lui stesso, per scrollarsi di dosso chi lo inseguiva) è un sintomo preoccupante. “Non sono nervoso, solo amareggiato). "Non sono nervoso, solo amareggiato - ha poi spiegato Bagnaia scusandosi per il suo comportamento in qualifica -. Non cerco scuse, sono stato lento, ho un buon passo gara con gomme usate, ma non ho sfruttato le gomme nuove in qualifica". La mancanza di un giorno di prove nel suo caso forse ha pesato di più. "Io lavoro molto per la gara, fin da venerdì" ha aggiunto, ma è pur vero che la partenza in Qatar lo ha messo nelle condizioni d'inseguire quando partiva coi favori dei pronostici. L'Indonesia non ha riportato la serenità nel suo box. Domenica sarà costretto a rincorrere, ma una buona rimonta potrebbe persino dare fiducia e confermare il potenziale della sua Ducati che lui assicura essere ben maggiore di quanto visto finora.