Come spesso accade in questa stagione 2022, le certezze alla vigilia di un weekend di gara MotoGP sono poche e, anzi, sono più le variabili impreviste a dettare l’agenda rispetto agli albi d’oro. La MotoGP torna questa settimana con il GP d'Olanda: diretta Sky Sport MotoGP, Sky Sport Uno e in streaming su NOW
Facciamo un passo indietro, e torniamo al 1998, alla vigilia di questa stessa gara. Mick Doohan ha vinto nei 4 anni precedenti, ed è piuttosto facile fare un pronostico, considerando che le variabili (regolamentari, campo partenti, ecc.) sono poche. Ed infatti Doohan vince per il quinto anno consecutivo. Nel 1999 Doohan non c’è: vince Tadayuki Okada, che non vinceva da due anni in 500. Impronosticabile. Nonostante l’avvento di Valentino, Assen continua ad essere negli anni successivi terra di exploit singoli. Dopo Okada, vincono: Alex Barros (2000), Max Biaggi (2001), Valentino Rossi (2002), Sete Gibernau (2003), che, con i suddetti Doohan ed Okada, fanno 6 vincitori diversi in 6 edizioni. Poi Vale interromperà l’alternanza, vincendo nel 2004.
Ora siamo in una situazione molto simile: il pluricampione Rossi si è ritirato, come Doohan nel 1999, quello in attività, Marc Marquez, è frenato da un doloroso recupero, e nelle ultime 5 gare corse qui ci sono stati, guarda caso, 5 vincitori diversi. Si comincia con Jack Miller nel 2016, poi: Valentino nel 2017, Marc Marquez nel 2018, Maverick Vinales nel 2019 e Fabio Quartararo nel 2021. Dopo vent’anni quindi siamo nella stessa condizione del 1999, con una piccola certezza in più: l’anno scorso Fabio Quartararo, una volta passato Bagnaia, è andato in fuga con un passo incontenibile.
Dalla sua anche la statistica che vede solo Honda o Yamaha vincenti qui dal 2009 in poi e, con la Honda in uno stato di grave crisi di identità, le quotazioni di Fabio aumentano.
Per la Ducati infatti, i numeri sono ancora acerbi sul tracciato olandese: una sola vittoria, con il fenomeno Stoner nel 2008 e, escludendo i piloti dei team satellite, un podio di una “ufficiale” qui manca dal 2014, quando Andrea Dovizioso fu secondo.