MotoGP, la battuta di Zarco: "Se Dall'Igna è indeciso per il team ufficiale, io ci sono"

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Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

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Guardando la classifica, notiamo che Zarco è il miglior ducatista. Una posizione che gli consente di fare una battuta nella conferenza del GP Olanda: "Se Dall’Igna non sa chi scegliere tra un italiano (Bastianini) e uno spagnolo (Martin) per affiancare Bagnaia nel 2023, potrebbe sempre scegliere un francese...". In effetti il pilota del team Prima Pramac ha dimostrato grande costanza, ma a suo discapito c'è l'età: è vicino ai 32 anni, contro i 24 anni di Bastianini e Martin

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L'ha detto sorridendo, quasi con timidezza, ma vista la posizione in classifica l’autocandidatura di Zarco per il team ufficiale, al posto di Miller dal 2023, non sembra nemmeno tanto campata per aria. "Se Dall’Igna non sa chi scegliere tra un italiano (Bastianini) e uno spagnolo (Martin) per affiancare Bagnaia, potrebbe scegliere un francese. Se vogliono...". Buttata lì, nella conferenza stampa del giovedì, sembrava quasi una battuta. Che però nasconde una verità incontestabile. In classifica Johann Zarco è il pilota Ducati messo meglio: terzo alle spalle di Aleix Espargaró e Quartararo, ma davanti a Bastianini (4°), Bagnaia (6°) e Martin (11°).

Zarco penalizzato dall'età

Ducati non fa mistero di pensare a Bastianini e a Martin per il pilota da mettere nel team ufficiale 2023 accanto a Bagnaia. Per motivi di età e di rendimento in sella alla Desmosedici: Bastianini ha vinto tre gare, in meno di due stagioni, Martin una vittoria e quattro podi nello stesso arco di tempo. E hanno entrambi 24 anni (il romagnolo ne compirà 25 a dicembre), quindi una lunga carriera davanti. Zarco è penalizzato dall’età, è prossimo ai 32 anni, corre in MotoGP dal 2017 e non ha ancora vinto nulla. Il suo rendimento è però andato in crescendo da inizio stagione: nelle ultime quattro gare si è piazzato quinto, quarto, terzo e secondo. La regolarità è la sua forza. Certo non può bastare a sostenere una sua promozione ma intanto lui, timidamente, l’ha messa lì. "Se dovessi vincere qualche gara e lottare per il titolo, allora sarebbe ancora meglio andare nel team ufficiale". E’ un’aspirazione legittima, il sogno che tutti i piloti inseguono. "Tutti sanno che potrebbe rappresentare un sogno per me e a inizio anno speravo di essere tenuto in considerazione per il team ufficiale". Sperare non costa nulla, ma a scanso di equivoci il francese ha messo in chiaro che in Pramac lui ci sta bene: "Sto bene nel mio team attuale, per ma va bene così". Ma intanto, con un sorriso e il tono di chi vuole sdrammatizzare, come se avesse quasi paura di essere preso sul serio, lui si è messo in gioco.