MotoGP. Honda, quanti nodi da sciogliere in fretta

MotoGp
Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

©Getty

La Honda ha diversi nodi da sciogliere in vista della prossima stagione. C’è da augurarsi prima di tutto che Marquez torni al meglio delle sue condizioni. Intanto la notizia dell'ingaggio di Mir per il 2023 tarda ad arrivare. La casa giapponese sta lavorando per riprendersi il suo ruolo di protagonista, ma in assenza di un pilota abile e arruolato, chi porterà avanti lo sviluppo? Dalla HRC non trapela nulla, alimentando ipotesi di ogni tipo

GP SILVERSTONE, LE QUALIFICHE LIVE

Mentre Marc Marquez continua il suo percorso di recupero, dopo la quarta operazione al braccio destro, la Honda non lascia trapelare nulla sulla sua strategia futura. I nodi da sciogliere non sono pochi e sopratutto decisivi in vista della prossima stagione. Il pilota di punta resta un’incognita, nonostante l’ottimismo che circonda il fenomeno catalano. L’intervento eseguito negli Stati Uniti a inizio giugno è andato bene e Marc posta di continuo immagini dell’allenamento che sta seguendo per tornare in sella il prima possibile. Ma è innegabile il senso di preoccupazione che filtra nell’ambiente della MotoGP. Alla luce delle esperienze precedenti, c’è da augurarsi che Marc torni al meglio delle sue condizioni e non debba ripetere il calvario sofferto dal suo rientro alle corse nel 2021 e ripropostosi nel corso della stagione attuale. Motivo per cui la voce di un possibile ingresso dell’ex campione del mondo 2020, Joan Mir, nel team interno, ha preso corpo senza che nessuno la smentisse. Ma siamo ancora nel campo delle ipotesi, per quanto consistenti. La notizia di un ingaggio del pilota Suzuki che nel 2023 resterà senza moto (dopo il ritiro da tempo annunciato della casa giapponese per cui corre) continua a tardare.

RC213V, più difetti che pregi

Nel frattempo la Honda ha sostituito Alex Marquez con Alex Rins nel team satellite di Lucio Cecchinello. E ha lasciato andare via Pol Espargaró, tornato alla KTM. C’è quindi un sellino da sistemare per il prossimo anno. La questione moto non è certo secondaria. La RC213V attuale ha mostrato più difetti che pregi e nemmeno Marquez ha risparmiato i suoi dubbi su una revisione del progetto che in parte ha contribuito alle difficoltà da lui incontrate fin dalla prima gara di quest’anno. La Honda sta lavorando per riprendersi il suo ruolo di protagonista, ma è lecito chiedersi, in assenza di un pilota abile e arruolato, chi porterà avanti lo sviluppo. L’eventuale presenza di Marquez nei box di Silverstone potrebbe essere un indizio, ma fino a quando lui non tornerà in sella è difficile azzardare previsioni. In tutto ciò dalla HRC non trapela nulla, e come al solito questo atteggiamento finisce per alimentare ipotesi di ogni tipo. Sul team Repsol è calata una sorta di nebbia mediatica che certo non favorisce la comprensione di quanto accade né, tantomeno, l’ottimismo.