MotoGP, Bagnaia ricevuto da Mattarella: "Ho portato con orgoglio il tricolore"

MotoGp
foto da quirinale.it

Il pilota Ducati, campione del mondo della MotoGP, è stato ricevuto da Sergio Mattarella al Quirinale: "Un grandissimo onore essere qui, a Valencia ho coronato il mio sogno, negli ultimi metri ho portato con orgoglio la bandiera italiana". Poi svela un curioso retroscena: "Il Presidente mi ha fatto domande tecniche sulla moto: era incuriosito, voleva sapere come funzionano le alette aerodinamiche sulla coda della mia Desmosedici"

MATTARELLA: "BAGNAIA HA ENTUSIASMATO L'ITALIA"

Onorato, orgoglioso ed emozionato. Così è apparso Francesco "Pecco" Bagnaia, fresco vincitore del titolo piloti in MotoGP, ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella insieme al team Ducati. "E' stata una grandissima emozione e motivo di orgoglio - ha detto il pilota all'uscita del palazzo del Quirinale - Mi sento davvero privilegiato. Mattarella si è congratulato con noi, con la Ducati in primis". Impressioni, dopo l'incontro con il Capo dello Stato? "E' sempre disarmante la sua presenza, è piacevolmente attento a ogni particolare, è veramente qualcosa di estremamente bello". Poi un curioso retroscena: "Se il Presidente mi ha fatto qualche domanda tecnica? Sì, era abbastanza attento alle varie appendici aerodinamiche della nostra moto, è stato interessante e curioso: ha fatto domande veramente mirate, è attento e segue". Nello specifico, ha rivelato Bagnaia, "Mattarella era curioso di sapere come funzionassero le ali che abbiamo sul codino della moto. Gigi (Dall'Igna, direttore generale di Ducati corse, ndr) è stato bravo a esprimere bene il concetto". Quindi ancora un pensiero al titolo conquistato e alla stagione che verrà: "Alla prossima stagione penseremo più avanti, ora mi godo il momento e questa stagione. Al momento ho esaurito tutte le energie per finire la stagione. Non è passato molto tempo ma ogni tanto riguardo le gare e sono molto orgoglioso di quanto fatto con la squadra".

"Un vero onore, professionale e personale"

Prima di parlare ai giornalisti che lo attendevano fuori dal palazzo, il pilota torinese, visibilmente emozionato, aveva ringraziato il Capo dello Stato tenendo un breve discorso: "Grazie presidente per aver ricevuto me e la Ducati qui al Quirinale. Per noi è un vero onore, professionale e personale. Quest’anno siamo riusciti a ottenere risultati fantastici, aggiudicandoci una tripletta in MotoGP: titolo costruttori, team e piloti. Personalmente e per la Ducati, quest’ultimo titolo ci rende tanto orgogliosi. Il titolo piloti è la massima ambizione nel nostro sport. Vincerlo da italiano con una moto italiana è qualcosa che ci rende altrettanto orgogliosi, a 50 anni dalla vittoria di Agostini con la MV Agusta. Quest’anno è stato il frutto di tanti anni di duro lavoro, mio, della mia squadra, di Ducati e della VR46 Academy. Insieme siamo riusciti a rendere me stesso e la moto un punto di riferimento del campionato. Era già stato così negli ultimi 3 anni, ma quest’anno abbiamo dimostrato di essere i più competitivi in qualifica e in gara, ottenendo record di pole e podi consecutivi. Questo mi rende altrettanto orgoglioso. Due settimane fa a Valencia ho coronato il mio sogno, negli ultimi metri ho portato con orgoglio la bandiera italiana. Da italiano ho sentito ancora di più questo grande risultato. Ancora grazie per avermi ricevuto. È un grandissimo onore. Risultati così importanti si raggiungono con una squadra e un team. Un pilota è da solo, gli ultimi giri sono il momento in cui si devono prendere decisioni, ma senza squadra non si ottengono risultati. Grazie di averci ospitati qui tutti: è un grande onore e un privilegio".