Marc Marquez, il 2023 può essere l’anno del rilancio in MotoGP

MotoGp
Paolo Lorenzi

Paolo Lorenzi

©Motorsport.com

Nel 2022 Marquez ha dimostrato ancora una volta il proprio coraggio e l'amore per questo sport, riuscendo a tornare sul podio in Australia 106 giorni dopo il 4° intervento all'omero del braccio destro. È mancata la vittoria, ma il 2023 potrebbe essere l'anno del rilancio per lui e per la Honda, anche se intanto sono cresciuti gli avversari (Bagnaia e Quartararo in testa). Ritrovarselo in gara con la sua guida spettacolare è un guadagno per tutti gli appassionati di MotoGP

DA BAGNAIA A MARQUEZ, LE VACANZE DEI PILOTI

Tornerà quello di prima? Se lo chiedono gli appassionati, i tifosi, la Honda e anche la Dorna naturalmente, appesa alle sorti del campeon catalano che, tornasse ai livelli pre incidente, gli garantirebbe un buon seguito mediatico e di pubblico. Ma il primo a chiederselo è l’interessato. Marc Marquez ha chiuso la stagione senza vittorie e un solo podio, ciò nonostante non ha gettato la spugna. La storia la conosciamo: quattro operazioni al braccio destro, un calvario durato tre anni. L’ultimo intervento, assicurava Marc, avrebbe eliminato l’handicap fisico. Resta quello legato alla moto, un cantiere aperto, ma peggio di quest’anno è difficile che possa andare.

Il primo e unico podio di Marc Marquez nel 2022, ovvero il 2° posto in Australia - ©Motorsport.com

Marquez vuole tornare sul trono nel 2023

Il 2023 potrebbe essere l’anno del rilancio. Suo e della HRC, legata a doppio filo alle sorti dell’otto volte iridato. Se lui ritrova forma e competitività, vincono tutti, perché Marc potrebbe riprendersi il trono della MotoGP. O forse no - nel frattempo sono cresciuti gli avversari, Bagnaia e Quartararo in testa - ma questo è un problema secondario. Che riguarda soprattutto lui. Ritrovarselo in gara da protagonista, con la sua guida spettacolare, e i sentimenti che suscita, odio e amore incondizionati - perché Marquez è un campione che divide tifosi e avversari - sarebbe comunque un guadagno per tutti. Per lo sport e per lo spettacolo. Discorso cinico forse, ma è il motivo che tiene tutti in sospeso, in attesa delle prossime uscite: i test di febbraio e poi la prima gara in Portogallo a fine marzo.

L'arte di cadere e rialzarsi più forti di prima

Intanto Marquez si allena, fa fisioterapia, palestra, corsa, bici e naturalmente il motocross, sua grande passione, oltre a essere fonte di qualche rischio (l’anno scorso rimediò un colpo alla testa che riacutizzò la diplopia). Cadere e rialzarsi d’altronde è la cifra della sua vita. L’ha dimostrato anche in Thailandia, quart’ultimo appuntamento del campionato. Un brutto highside, di quelli che lasciano il segno. Nel suo caso solo nello spirito. “Subito dopo certi indenti non vorresti più saliere in moto”, ha confessato a BT Sport. “Ma un istante dopo la professionalità prende il sopravvento”. Morale: Marquez è tornato in sella. Come ha sempre fatto e come continuerà a fare. E’ nel suo DNA, correre senza paura di cadere, altrimenti non sarebbe più lo stesso Marquez. Il carattere è la sua arma migliore dopo l’enorme talento di guida. Gli servirà per superare l’inverno e preparare la prossima stagione. Per ritrovare motivazioni. Per superare difficoltà che inevitabilmente si presenteranno: la moto da mettere a punto, lo stile di guida forse da rivedere, la tenuta in gara. In Malesia aveva detto: “Ho trent’anni, ma mi sento un bambino” con la stessa voglia di meravigliarsi e divertirsi. E di riscoprirsi.